Grecia 2021: Peloponneso
21-22 luglio, Ormos Frangos, Elafonisos
Ore 6,00 si parte. Oggi ci aspettano 11 ore di navigazione. Abbandoniamo Milos costeggiando il suo spettacolare faraglione all’uscita della baia
e mettiamo la prua della barca a vela su capo Maleas, estrema propaggine meridionale del Peloponneso. Una leggera brezza da nord ci permette di aprire randa e fiocco per aiutare il motore guadagnando un nodo di velocità. Nel primo pomeriggio il Peloponneso si annuncia con il poderoso capo Maleas.
Subito dopo, abbarbicato sulla montagna, il monastero di Agias Irinas
preceduto dalla chiesa di San Giorgio. Entrambi raggiungibili via mare o con uno stretto sentiero che scende dalla montagna. Ancora 10 miglia e siamo nel meraviglioso ormos Frangos (il golfo a destra nella foto sotto)
Una sottile striscia di sabbia divide due piccoli golfi. Quello più a est, Frangos, è meglio ridossato con venti da sud che provocano anche una leggera risacca.
Sopra l’ingresso del golfo molto affollato di barche a vela. Il fondale è di sabbia buon tenitore salvo che in prossimità delle boe bagnanti dove diventa di sabbia dura con rocce piatte. Le dune di sabbia sono meravigliose.
I due golfi sono a sud dell’isoletta di Elafonisos, che è separata sul lato nord dal Peloponneso da un braccio di mare di 400 metri.
23 luglio, Porto Kayo
Dopo una intera giornata dedicata ai bagni ripartiamo per porto Kayo in fondo al “dito” centrale del Peloponneso.
Baia molto affascinante e ben protetta. A sera sarà piena di barche a vela. Fondale sabbia e alghe. A terra tre trattorie: siamo andati in quella più vicina alla barca sperando che il wifi arrivasse in barca. Da evitare assolutamente: cibo nella media ma il cameriere, figlio dei proprietari, era scortese, trasandato e sporco. Serviva con le ciabatte e ad un tratto ha anche toccato i piedi con le mani. Evitare quindi assolutamente la trattoria Ippocambos.
Sopra, Porto Kayo fotografato dalla montagna.
24 luglio, Methoni
Anche oggi partenza all’alba e lunga navigazione. Aggiriamo capo Tainaro
e puntiamo alla rada di Methoni.
La rada è ben protetta dai venti settentrionali. Il fondale è di sabbia buon tenitore. Noi abbiamo ancorato su 3,5 metri di acqua. Ultimamente preferiamo Methoni a Pirgos che è sempre incasinato e privo di servizi. Un navigatore incontrato poi a Zante ci ha confermato che Pirgos era pieno con molte barche ancorate in baia.
Methoni vale la visita per il castello veneziano e la torre rimaneggiata successivamente dai turchi. Sotto alcune foto.
Pyrgos
Tra Methoni e Kiparissia c’è la possibilità di fermarsi nella baia di Navarino e nel porto di Pyrgos. Siamo passati per Pyrgos la prima volta nel 2009 e poi nel 2023: situazione invariata. Quasi tutti ormeggi permanenti, qualche posto disponibile all’inglese all’ingresso ma occupati da barche semipermanenti: nel 2023 un solo posto disponibile. Il porto è sicurissimo Nessun pagamento ma niente acqua ed elettricità.
Sotto, i faraglioni all’ingresso della baia.
Sotto, la baia di Navarino.
Sotto, l’ingresso del porto di Pyrgos.
Sotto, il porto.
Poco più a nord di Navarino c’è la meravigliosa baietta di Voidokilia:
si può tentare di ancorare nei rarissimi giorni privi di risacca.
25 luglio, Kiparissia
Il porto di Kiparissia (sopra nel 2021, sotto nel 2023)
è un esempio di occasione perduta. È un porto ben protetto, in posizione strategica che potrebbe ospitare decine di imbarcazioni che sarebbero una manna per la zoppicante economia locale. Invece è abbandonato a se stesso e privo di servizi. Ormeggio gratuito. Qualche anno fa, dopo una permanenza di una settimana, la guardia costiera mi chiese di presentare i documenti in ufficio e mi fece pagare circa 10 euro per una giornata. Di solito le barche ormeggiano all’inglese e gli ultimi arrivati devono arrangiarsi con un ormeggio di poppa o alla ruota al centro del porto. Sotto, un immagine del porto scattata dalla città vecchia.
Oltre che per la posizione del porto il motivo principale per venire a Kiparissia è l’ottimo maialino cucinato lentamente allo spiedo
nel ristorante Arcadia, l’ultimo in fondo alla strada principale della città vecchia. Conviene salire in taxi, 4 euro partendo dalla città un po’ di più chiamandolo in porto, e scendere dopo cena a piedi per le scale a fianco del ristorante. Anche il castello vale una visita.
26 luglio, Katakolo
Partiamo per Katakolo sia per spezzare il viaggio verso Zante sia prudenzialmente per fare carburante. Questo porto è utile anche per visitare le rovine di Olympia cosa già fatta anni fa.
La banchina transiti preferenziale è quella ovest. Alla banchina nord c’è qualche posto tra le barche stanziali. Si può ormeggiare anche alla banchina del villaggio tra gli ormeggi permanenti delle barche che fanno daily cruiser. Fondale fango. Prezzo 16 euro compreso acqua e luce, pagabili per quest’anno solo con bonifico bancario. No cash, no credit card. Se non si trova posto è possibile fermarsi in rada davanti alla spiaggia, protetti dai venti settentrionali.