Provenza in bici
Percorso di 195 chilometri fatto a gennaio 2024.
Le tracce gpx e per Google earth sono scaricabili dalla prima pagina: Eurovelo 8.
Superato il luogo dove sorgeva la stazione terminale del “Train des Pignes”, dopo 50 metri riprendiamo il percorso ufficiale della “Veloroute du Littoral” davanti allo stadio del rugby in Av. de la Republique. La ciclabile è disegnata sulla strada.
A sinistra, al di là delle case, c’è il porto di Tolone.
Alla fine della strada, dopo una svolta a destra, la ciclabile passa sul lato sinistro della carreggiata ai piedi di un lungo edificio che fa parte delle base militare della Marina, ma noi continuiamo sulla strada a causa dei lavori in corso sulla ciclabile. Dopo 700 metri possiamo tornare sulla ciclabile in sede propria che costeggia la base militare.
Superiamo l’ingresso della base
e continuiamo sempre su ciclabile protetta.
La ciclabile alterna parti in sede protetta a parti disegnate sull’asfalto e presenta anche una interruzione in corrispondenza di una rotatoria particolarmente complessa.
Abbandoniamo nuovamente la Veloroute du Littoral perché vogliamo raggiungere l’isolotto del Gaou che, visto sulla mappa, ci ha incuriosito. Dopo 7 chilometri siamo sul mare a Port du Brusc.
Andiamo a sinistra e scorgiamo in fondo l’isolotto del Gaou
e il ponticello che lo collega alla terraferma.
Quando arriviamo però, scopriamo che il ponte è chiuso per lavori
e quindi fotografiamo la costa
e torniamo indietro con una ciclabile quasi sempre in sede propria. Passiamo affianco alla spiaggia della Coundouliere
e al porto
e poi incrociamo nuovamente la Veloroute du Littoral
con cui proseguiamo.
Poco prima di Sanary-sur-Mer la Veloroute termina: scendiamo in strada e poi scopriamo che il lungomare della cittadina è interdetto alle bici. Ci passiamo lo stesso e fotografiamo il porto.
Ora non è possibile continuare lungo il mare per via dei sensi unici in direzione contraria e quindi prendiamo la D559 verso Bandol. Dopo 2,5 chilometri ritroviamo il mare
e continuiamo in piano fino a Bandol.
Costeggiamo il porto di Bandol
e poi dobbiamo nuovamente andare verso l’interno per riprendere la D559. Per via del traffico la prendiamo il più tardi possibile percorrendo strade più o meno parallele ma alla fine dobbiamo pedalarci su per 3 chilometri. La abbandoniamo nel punto più alto (155 metri) quando incontriamo l’indicazione per La Madraque.
Ora scendiamo verso La Madraque con una bella strada secondaria poco trafficata e raggiungiamo nuovamente il mare.
Continuiamo lungo una bella spiaggia
verso il porto di Les Lecques.
Ora siamo di nuovo sulla D559, passiamo lungo la costa di Arene Cros
e arriviamo a La Ciotat.
Qui incontriamo una ciclabile
sul lato mare
che ci porta verso il porto nuovo.
Dopo il porto scendiamo in strada, superiamo il vecchio municipio, oggi sede di un museo,
e raggiungiamo il porto vecchio.
Non è possibile proseguire lungo il mare quindi andiamo verso l’interno per prendere la D559 che ci porterà a Cassis. La strada è in moderata salita e presenta quasi sempre un bordo strada ciclabile: non è una pista ma consente di non essere sulla carreggiata.
Raggiungiamo il punto più alto a 202 metri e poi iniziamo la discesa verso Cassis: purtroppo ora la strada è stretta e trafficata. Puntiamo al porto di Cassis e per evitare giri inutili a causa dei sensi unici scendiamo nel parcheggio del Casinò e attraversiamo brevemente i giardini pubblici (sotto, Cassis e il porto).
Breve percorso sul lungomare, fotografiamo il forte
e la costa
e poi dobbiamo rientrare verso l’interno perché la costa dei Calanchi è a picco sul mare. Andiamo a prendere la D559 nello stesso punto dove l’abbiamo lasciata perché è il modo per salire più dolcemente. Rientrati sulla strada principale seguiamo le indicazioni “Strada delle ginestre” e andiamo verso Marsiglia. La strada, dopo un inizio impegnativo, sale dolcemente e presenta la banchina ciclabile anche se non segnata come pista.
Il paesaggio è piacevole.
Dal porto di Cassis al punto più alto (328 metri) sono circa 11 chilometri, dopo inizia la discesa e si scorge Marsiglia e il mare.
Al termine della discesa, in corrispondenza della prima rotonda, inizia una ciclabile sul lato sinistro.
Seguiamo la ciclabile, che corre prima in sede propria e poi diventa ciclopedonale su marciapiede, fino alla rotonda con l’obelisco.
Qui, per avvicinarci al mare, prendiamo la strada a sinistra fino in fondo, poi a destra e, alla prima rotonda, ancora a sinistra. Incontriamo un brevissimo tratto di ciclabile
e poi alla rotonda andiamo a destra. Ora abbiamo circa 1,5 chilometri di carreggiata normale e poi, alla seconda rotonda, una nuova ciclabile sul lato destro.
Nel primo tratto bisogna stare attenti a qualche albero inclinato
e poi arriviamo al mare pedalando prima sul lato monte e poi sul lato mare.
La ciclabile è molto bella
e panoramica.
Dopo 3 chilometri bisogna scendere sulla carreggiata normale e da un ponte fotografiamo un punto caratteristico.
Quando a destra compare l’indicazione per le autostrade, sul lato sinistro della carreggiata ricomincia una ciclabile. Fotografiamo una piccola spiaggia cittadina
e arriviamo quindi sulla banchina del porto vecchio. Non ci sono indicazioni sulla percorribilità dei moli in bici ma i francesi lo fanno e quindi… Facciamo tutto il periplo e, in ultimo, con un breve tratto di ciclabile in senso opposto,
ci fermiamo sul marciapiede sotto il forte di Saint-Jean. Visitiamo, a piedi, la fortezza da cui scattiamo la foto del porto
e dell’ingresso.
Ritornati sul marciapiede facciamo una piccola deviazione per la cattedrale
e torniamo a pedalare sul marciapiede lato mare.
All’inizio non ci sono indicazioni sulla ciclabilità del marciapiede ma non ci sono pedoni e comunque dopo qualche centinaio di metri compaiono i segni.
Ancora un centinaio di metri e poi, dopo un po’ di marciapiede sul lato opposto, bisogna scendere in strada e percorrere 4 chilometri noiosi con un panorama di strade, cantieri navali e container. Finalmente rivediamo il mare sul porto ovest
e poi la strada comincia a salire lentamente. Foto all’indietro a Marsiglia
che scompare dopo il ponte ferroviario.
Ci si presenta davanti una galleria
che evitiamo prendendo la vecchia strada a sinistra.
Dopo un bello slalom tra le rocce, torniamo sulla strada principale e saliamo dolcemente fino a 207 metri attraversando un paio di paesini. Poi lunga discesa fino alla spiaggia di Le Rouet. Il mare è quasi sempre nascosto dalle case e lo rivediamo al porto di Carry-le-Rouet.
Ora siamo paralleli al mare che però continua a essere nascosto dalle case fino al porto di Sausset-les-Pins.
Dopo il porto finalmente un po’ di panorama con una strada che presenta una ciclabile disegnata.
Quando rientriamo verso l’interno alla prima rotonda troviamo sulla destra una ciclopedonale sterrata in sede propria che passa quasi subito a sinistra.
Continuiamo con la ciclabile per un chilometro e la abbandoniamo alla prima rotonda andando a destra. Qualche decina di metri dopo ci affacciamo alla spiaggia “de St Croix”
e troviamo una nuova ciclabile sul lato sinistro.
Abbandoniamo la ciclabile a sinistra quando troviamo l’indicazione per Le cap Couronne,
finiamo in uno slargo sterrato con una indicazione che seguiamo.
Lo sterrato all’inizio si presenta un po’ sconnesso
ma, alla fine della breve e ripida salita, diventa una vera ciclopedonale nel bosco molto bella.
La abbandoniamo a destra quando troviamo il cartello sotto
e pedaliamo prima su alcune strade secondarie e poi sulla D49B per raggiungere il mare a “plage de Carro”.
Superato Port de Carro,
subito dopo la sbarra
troviamo una magnifica ciclabile lungomare con l’indicazione Martigues.
Pedaliamo lungo il mare sulla ciclabile per circa 2,5 chilometri
poi ancora 2 chilometri su asfalto
e poi andiamo verso l’interno puntando su Martigues. Vicino alla centrale elettrica troviamo una breve ciclabile
poi sottopassiamo la ferrovia
e subito prendiamo la prima a sinistra.
Dopo un breve tratto di asfalto superiamo la sbarra
e pedaliamo su un ottimo sterrato in mezzo al bosco. Un ponte ci permette di superare la ferrovia
e continuiamo con una ciclopedonale parallela alla strada.
La ciclopedonale termina bruscamente con un passaggio pedonale
che utilizziamo per proseguire diritto. All’altezza della stazione di Martigues
passiamo sul lato sinistro dove inizia una ciclabile
che ci porta fino al canale che collega il mare con lo stagno “Berre”. Nel punto nella foto sotto si va a sinistra
e poi proseguiamo lungo il canale.
Fotografiamo Martigues sull’altro lato
e arriviamo allo stagno.
Passiamo sotto il ponte e poi vi saliamo sopra per superare il canale. Attraversiamo un secondo ponte e poi entriamo nel paese vecchio perché il senso unico opposto ci impedisce di fiancheggiare subito il canale in direzione di Port-de-Bouc. La strada che unisce Martigues a Port-de-Bouc è affiancata nella prima parte da una ciclabile.
Quando finisce la ciclabile scendiamo in strada e poi prendiamo la prima a sinistra per il porto peschereccio di Port-de-Bouc.
Poco dopo siamo su un canale e lo superiamo con il ponte sotto
stando sul marciapiede sinistro per evitare un fastidioso giro. Alla fine del ponte entriamo in un parcheggio e quindi nella piazza davanti al municipio.
Con la strada laterale al municipio e una svolta a sinistra arriviamo al porto turistico.
Uscendo dal porto troviamo una ciclabile che ci porta al mare.
Alla fine della ciclabile scendiamo in strada costeggiando il mare.
Ora saliamo sull’argine del canale sulla nostra destra e andiamo diritto.
Pedaliamo per 3 chilometri su una striscia di terra tra il canale e il mare.
Quando arriviamo al parcheggio
dobbiamo andare a sinistra sul ponte perché la strada tra canale e mare, molto bella, è senza sbocco.
Superato il ponte prendiamo brevemente la N568 e subito alla rotonda andiamo diritto sulla P545. Ci aspettano 23 chilometri di fastidiosa strada trafficata fino a Port-Saint-Louis-du-Rhône. Per fortuna la strada è larga con una banchina ampia. Quando, poco prima dell’inizio del paese, scorgiamo la ciclabile prendiamo a destra
e dopo una decina di metri siamo sulla ciclabile “Via Rhôna” che costeggia il ramo est del fiume Rodano da Arles fino alla foce. Noi dovremmo andare a destra ma decidiamo prima di andare a vedere la foce. Quindi prendiamo a sinistra e seguiamo la ciclabile che è parallela all’argine del fiume. Dopo 2 chilometri siamo sul Rodano.
Costeggiamo per un po’ il fiume poi la ciclabile ci porta a sinistra vicino al porto.
Superiamo un ponte e andiamo a destra verso la foce. Dopo un po’ sulla sinistra compare una bella zona umida
e dopo 7 chilometri siamo alla foce. Purtroppo la giornata non è delle migliori per le foto
Il ramo est del Rodano è il confine tra Provenza e Camargue e quindi chiudiamo qui la nostra pedalata.
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