costa azahar
La Costa delle Zagare corrisponde alla linea costiera della provincia di Castellon per noi divisa in Nord, dal confine con la Catalunya fino a Benicasim, e Sud da Benicasim a Moncofa. La pedalata a Nord è stata lunga 83 chilometri. Come al solito abbiamo cercato i percorsi più prossimi al mare pedalando su ciclabili, sterrati e, se non si poteva diversamente, strade veicolari.
Le tracce gpx e per Google earth sono scaricabili dalla prima pagina: Eurovelo 8.
L’attraversamento del Riu de la Senia, che segna il confine tra Catalunya e Comunidad Valenciana, può essere fatto solo con la N340. E infatti è qui che troviamo i cartelli che annunziano l’ingresso nella provincia di Castellon e quindi nella Costa del Azahar.
Ancora un chilometro di statale e con un megasvincolo ci portiamo su una strada secondaria che conduce al mare. Ora pedaliamo su una strada parallela al mare ma un po’ arretrata: ogni tanto proviamo variazioni a picco sulla scogliera
In prossimità del Riu Cercol, la stradina si porta al livello del mare
e quindi rientriamo per superare il fiume ed entrare in Vinaros. Dopo il ponte pedaliamo per 400 metri sull’argine e poi paralleli al mare per quasi 1 chilometro fino a incontrare la ciclabile.
Facciamo tutto il lungomare (con una breve interruzione) con la pista
fino al porto.
Quindi strada fino alla Plaza de Toros
e subito dopo ciclabile disegnata sulla strada veicolare.
Dopo 3 chilometri bisogna rientrare e cominciamo a incontrare i cartelli “Eurovelo8” che ci mandano a sinistra immediatamente prima della N340a
per superare con un guado il “Barranc d’Aiguadoliva”.
Ritorniamo verso il mare e siamo nel territorio di Benicarlo.
Superiamo il porto turistico e cerchiamo di restare il più vicino possibile al mare
pedalando sullo sterrato lungo spiaggia.
Poi però dobbiamo rientrare e troviamo una ciclabile affianco alla strada che porta a Peniscola.
Poi comincia una bella passeggiata dietro la duna con una ciclabile disegnata
ma che presenta a terra il simbolo della bici sbarrato. Dopo un po’ troviamo un cartello che dice che la pista è stata abolita! Noi e gli spagnoli la facciamo lo stesso e scendiamo in strada solo quando questa diventa parallela al lungomare.
Facciamo tutto il lungomare di Peniscola e poi lo fotografiamo dalla base del castello.
Entriamo nel centro storico da Sud a causa dei sensi unici: l’ingresso è vietato alle auto salvo carico e scarico.
Cominciamo a salire passando sotto un arco,
foto al porto
e poi ci addentriamo nelle stradine
fino al castello da dove l’antipapa Benedetto XIII ci guarda accigliato.
Scendiamo dalla rocca e usciamo dalla porta Nord.
Última foto alle mura
e usciamo da Peniscola in direzione del porto passando davanti alla spiaggia.
Alla rotonda seguiamo le indicazioni per il “Parc natural de la Serra d’Irta” e dal belvedere della salita fotografiamo la città fortificata.
Pedaliamo per poco su asfalto lungo il mare
e quando compare uno sterrato sulla sinistra lo prendiamo e lo seguiremo per 17 chilometri fino al faro de Cala Mundina.
Siamo nel Parc natural de la Serra d’Irta.
Sito web: Comunidad Valenciana-Parques naturales.
Dopo i primi 2 chilometri c’è un sentierino di raccordo che si prende sotto il portale.
All’uscita, con un altro portale, si prende a sinistra e si continua con la strada bianca. Poco dopo si incontra la salita che ci porta a 79 metri. In occasione di salite e discese, il fondo stradale è in cemento. Sotto, la prima salita vista dall’alto.
Sotto, la costa a ponente dal belvedere.
Sotto, i tornanti della discesa.
Adesso si pedala in piano, o con piccoli dislivelli, all’inizio lungo la costa e poi un po’ più internamente.
Quando inizia l’asfalto facciamo una breve deviazione: diritto nella foto sotto,
sbuchiamo sul mare
e con un bel sentiero lastricato
andiamo al “Faro de Cala Mundina”
Torniamo indietro con lo stesso sentiero e ci avviamo su asfalto verso Alcossembre. Troviamo un lungomare ciclopedonale,
una spiaggia,
il porto
e un altro lungomare ciclopedonale che termina con un divieto alle bici per 100 metri.
Dopo il tratto vietato un pezzo di ciclabile,
poi sterrato e poi breve ciclabile a lato strada. Poi pedaliamo su strada vistamare senza traffico.
Arrivati alla Platja de Capicorb
dobbiamo fare un giro interno fino a Torrenostra dove pedaliamo prima alle spalle delle dune di ciottoli
poi su passerelle (vietate alle bici) e poi su un lungomare, anch’esso vietato.
Il lungomare finisce con una spiaggia
e noi rientriamo leggermente a destra per prendere il breve sentiero davanti ai camper
che porta al Parc natural del Pratt de Cabanas-Torreblanca.
Sito web: Comunidad Valenciana-Parques naturales.
Ora pedaliamo su sterrato
che diventa rialzato in mezzo agli stagni.
Alla fine dello sterrato usciamo dal parco, prendiamo l’asfalto a sinistra,
e continuiamo sempre su asfalto seguendo le indicazioni per le bici. Nel punto della foto sotto andiamo diritto
(si può fare una parallela sterrata ma il paesaggio è equivalente). Dopo 2 chilometri dalla casa rossa prendiamo lo sterrato a sinistra
e, andando diritto (foto sotto),
rientriamo nel Parc natural del Pratt de Cabanas-Torreblanca.
Uno sterrato
ci porta a un ponticello
e poi pedaliamo su uno stretto sentiero rialzato nello stagno.
Arrivati al mare fotografiamo le dune di ciottoli
e poi usiamo le passerelle e il sentiero lungocosta (a tratti insabbiato) per arrivare al ponticello
che ci porta a Torre del Sal. Qui brevissimo lungomare con il primo, di una lunga serie, divieto di transito alle bici. Anche le successive passerelle sono vietate e quindi andiamo a sinistra sulla spiaggia.
La sabbia sulla battigia ha la giusta consistenza
e quindi pedaliamo in riva al mare per 1,3 chilometri fino al punto della foto sotto.
Breve tratto su passerelle, breve tratto su spiaggia per aggirare una casa, e poi a destra su una parallela alle passerelle (vietate).
Continuiamo tra case e giardini fin quando possibile e poi a sinistra sul mare e su una passerella non vietata.
Sbuchiamo su una strada a traffico limitato che finisce con un largo ponte ciclopedonale: i ciclisti dovrebbero passare a piedi! Dopo il ponte uno spazio pedonale, forse ciclabile, a fianco della strada.
Strada veicolare fino alla passeggiata ovviamente vietata ai ciclisti, e anche ai pattinatori!!!
Al termine del lungomare si aggira la piazzetta terminale e si prende, a sinistra verso il mare, la stradina sotto
che conduce a un passaggio che va verso il faro: questa volta i ciclisti sono ammessi.
Il camminamento con brevi e ripide rampe, finisce sulla strada che va al faro.
La strada veicolare è un senso unico opposto ma ha marciapiedi sufficientemente larghi e non ci sono pedoni. Scendiamo verso la spiaggia di Ponente
e incontriamo l’indicazione per la Via Verde: straordinario, i ciclisti dovrebbero fare 20 metri a piedi per imboccare il sentiero.
Qui inizia la VIA VERDE DEL MAR. Le Vias Verdes sono le ciclopedonali costruite su ex ferrovie.
Sito web: Vias Verdes.
Questo tratto di ex ferrovia è lungo 6 chilometri: sotto alcune foto.
Dopo l’ultima galleria
una discesa ci porta a Benicasim
dove termina la ciclabile sull’ex ferrovia.
Prossima tappa: Costa del Azahar sud