Grecia 2018:in barca a vela dal monte Athos alle Sporadi Orientali
I dettagli della rotta sono visibili con google earth cliccando su rotta isole Sporadi Orientali
25 agosto, Myrina, Limnos
Salutiamo Vourvourou per l’ultima volta e salpiamo per Limnos con una piccola deviazione per il monte Athos.
Primo tratto a motore, dopo vela per 2 ore appena fuori del ridosso di Athos e infine randa e motore fino a Limnos.
Nel pomeriggio entriamo nell’accogliente porto di Myrina. Sopra la banchina degli yachts e sotto il fanale che divide il porto commerciale dal porto turistico e peschereccio. Infine una foto dell’ingresso e una foto della banchina yachts presa dal castello.
Posto alla banchina nord per una quindicina di barche di poppa con ancora. Altri 1-2 posti all’inglese alla banchina ovest. Ormeggio a 8 euro/notte, acqua e luce con scheda da comprare all’hotel Limnos. Per il gasolio +302254025385.
26-29 agosto, Limnos
Myrina, capoluogo dell’isola, è una cittadina deliziosa sovrastata da un castello (sotto nella foto).
La cittadina si snoda lungo una stradina pedonale centrale trasformata in una galleria verde grazie a piante rampicanti fatte crescere su tralicci metallici.
Sulla strada si affacciano negozi di ogni tipo compreso finalmente un barbiere: finora ho dovuto usare le parrucchiere.
La strada, costeggiando a est la collina del castello, collega la parte nord di Myrina (prima foto sotto) con quella sud (seconda foto sotto).
Provati tre ristoranti: il migliore per posizione e cibo è Glaros che si affaccia sul porticciolo peschereccio e ha pesce fresco a 50 euro/kg (sotto, vista dal tavolo).
Cosmos, nella passeggiata nord della cittadina non è male ma non pesa il pesce alla presenza del cliente: in teoria 45 euro/kg.
Infine, all’interno del paese, Platanos trattoria tipica consigliataci da un locale: ma l’imam è una copia semplicistica di quello vero e la moussaka ha la besciamella troppo alta e poca carne. Bocciato dallo sponsor. L’isola ha alcune belle spiagge a sud, tra cui Thanos, dove andremo in barca il 28 mattina, e una bella baia a ovest, Agios Ioannou.
Verso la punta nord-est dell’isola, c’è il porticciolo peschereccio di Plaka.
Moudhros
Un altro porticciolo dove si può sostare è Moudhros. Il porto interno è occupato dalle barche locali ma presso la banchina esterna c’è posto per 4-5 barche all’inglese. Acqua alla radice del molo. L’ormeggio è gratuito. Il luogo però non è particolarmente attraente e soprattutto il meltemi soffia costantemente e rumorosamente nella valle.
28 agosto mattina, Ormos Thanos, Limnos
Approfittando delle condizioni meteo stabili usciamo da Myrina per andare a fare il bagno a Ormos Thanos, non molto lontano a sud dell’isola.
Un bel golfo con 2 baie e relative spiagge molto belle. Ancora su un fondale di 7-10 metri, sabbia. Purtroppo c’è sempre un po’ di catabatico che increspa la superficie rovinando l’effetto trasparenza dell’acqua.
30 agosto, Sigri, Lesvos
Lasciamo Myrina verso le 10 con un po’ di rimpianto ma se non partiamo oggi dovremo probabilmente aspettare almeno altri 4 giorni per non fare una traversata molto impegnativa.
1 ora a vele ridotte per il catabatico sul versante sud dell’isola, 2 ore a vele piene e poi il resto della traversata con vele e motore.
Verso le 18,00 siamo a Sigri, baia all’estremo Ovest di Lesvos.
Ancoriamo nella baia a sud del paese. Esiste un porto ma lo stanno ampliando e non ci sono posti disponibili e alla banchina sotto il castello, dove secondo il portolano si potrebbe ormeggiare, c’è una nave militare.
31 agosto, Plomari, Lesvos
La baia di Sigri non è molto attraente, l’acqua è gelida, pare per la presenza di sorgenti sul fondale, e quindi salpiamo in cerca di qualcosa di meglio. Appena in vista di Kolpos Kalloni veniamo investiti da 20-23 nodi di vento in prua: il meltemi che soffia a nord-est dell’isola si infila nella profonda insenatura di Kalloni e agita il mare a sud. Superato Kolpos Kalloni il vento diminuisce gradatamente per cessare del tutto in corrispondenza di Plomarion. Purtroppo non incontriamo baie interessanti e quindi ci fermiamo direttamente a Plomari (sotto, la banchina yachts e la città vista dal frangiflutti ovest).
Il porto è grande con la parte ridossata da tutti i venti riservata ai locali (nella foto sotto, a sinistra dell’ingresso visto dalla banchina ovest) mentre le banchina transiti è aperta a sud-est.
Prezzo 7,5 euro/giorno compreso luce ed acqua, da pagare presso la polizia portuale. L’acqua si trova al centro della banchina. A fine agosto il porto era completamente vuoto.
Plomari è una cittadina piacevole che invita alla sosta pur non avendo nulla di rilievo.
Purtroppo la piazza antistante la banchina degli yacths è usata nel week end come pista prove di motorini smarmittati che rendono difficile dormire fino a tardi. Comunque l’equipaggio ha fatto largo uso di ouzo a cena e quindi dorme ugualmente.
A detta dei greci incontrati lungo la rotta, l’ouzo migliore è fatto qui e quindi si è stati costretti a fare delle prove di assaggio.
Le case più vecchie si concentrano lungo alcune stradine lastricate a pietra e ogni tanto ci sono angoli piacevoli. Purtroppo i motorini sono onnipresenti.
Molte le case abbandonate e semidistrutte e molti “vendesi” sui muri.
Provati tre ristoranti: Ahivada, Seven seas, Mperdema. Il primo, a nostro parere, è il migliore. Mperdema è il più “fresco” per il pranzo e il segnale wifi arriva fino alla barca.
1-3 settembre Lesvos
Affittiamo una macchina e partiamo alla scoperta dell’isola.
L’interno dell’isola è montagnoso, molto verde e ricoperto da pinete. Andiamo a vedere il marina di Mytilini e prenotiamo il posto barca per 8 mesi.
Ci fermiamo in un paio di villaggi non particolarmente interessanti. Lunedì mattina accompagniamo una parte dell’equipaggio all’aeroporto e proseguiamo nell’esplorazione dell’isola.
A nord dell’isola ci sono 2 porticcioli adatti alle barche a vela. Il primo, Molivos (nella foto, il porto), si trova nella zona di Mithimna: il villaggio è molto carino. Ormeggio con ancora e cime di poppa, acqua e luce in banchina. Il proprietario dell’unica barca a vela presente mi ha detto di aver visto dei topi durante la notte. Dall’alto del castello si ha una fantastica vista dello stretto che separa l’isola dalla terraferma turca. I Dardanelli sono a due passi.
Non molto lontano si trova Petra, piccolo paesino con alcune spiagge e una banchina in parte occupata da barche turistiche (sotto la via principale).
Skala Loutra
All’interno del profondo golfo di Yeras si trova il porticciolo di Skala Loutra. Ormeggio con ancora e cime di poppa. Acqua, luce e ormeggio gratis. Con il meltemi la banchina è soggetta a raffiche che però sollecitano le cime di poppa. Nella foto sotto si vede la darsena interna per le barche locali e la banchina esterna per le barche in transito.
A terra un paio di trattorie. Non c’è una spiaggia invitante. Nella foto sotto, una vecchia distilleria in via di trasformazione in una piacevole residenza.
Non molto lontano da Skala Loutra si trova la baia di Agios Ermogenis, ridossata solo da nord. La spiaggia, sormontata da una chiesetta, è molto carina. A terra una trattoria.
4 settembre, Psara
Partiamo per Psara e proviamo la nuova esca modificata. Incontriamo 3-4 branchi di tonni che saltano a caccia di sardine ma nessuno vuole il nostro polipetto. Quando abbiamo perso ogni speranza, ormai in prossimità dell’isola, ecco che scatta la frizione della canna: un pescespada sarà la nostra cena.
Psara è un piccolo porticciolo che sembra ben ridossato da tutti i venti. L’isola però si trova proprio sulla rotta preferita dal meltemi: quando abbiamo avuto 40 nodi nel marina di Mytilini, le previsioni davano 60 nodi a Psara.
Ingresso tra il fanale rosso e la boa verde che segnala un banco di sabbia. Posto per una decina di barche ormeggiate di poppa ma siamo solo in due. Ormeggio e acqua gratuiti, elettricità con scheda da comprare al ristorante Aldebaran. Wifi comunale gratuito.
Psara è collegata con un piccolo traghetto (sopra) a Chios. È un paesino di pochi abitanti ma molto curato con una grande attenzione ai bambini che hanno un paio di parchi gioco. Si affaccia sui due lati di una punta dell’isola (sotto).
Alcuni bar sul porto e qualche ristorante. Un paio di spiagge carine (sotto quella più vicina al porto).
Più chiese che abitanti: su ogni cucuzzolo dell’isola c’è una chiesetta. Alcuni monumenti ricordano il contributo eroico che l’isola diede nella lotta di indipendenza dai turchi.
5 settembre, Oinussa
Le previsioni danno vento fresco a partire dalla tarda mattinata e per più giorni. Per evitare di rimanere bloccati, rinunciamo alla visita di Antipsara e partiamo per Oinussa, piccola isola tra Khios e la Turchia. Oinussa è fuori dall’area in cui si incanala abitualmente il meltemi. Pare che l’isola abbia dato i natali ad alcuni tra i più ricchi armatori greci.
L’isola ha un magnifico porto naturale chiuso a sud da due moli frangiflutti ad uno dei quali ormeggia il traghetto che collega l’isola con Chios. Sopra, una foto del porto, con in primo piano la banchina nord e in fondo l’ingresso del porto.
Posto per 20 barche nella banchina nord ma si può ormeggiare anche nel resto del porto dove c’è posto. Le colonnine acqua e luce non sembrano funzionare e alcune sono coperte da sacchi di plastica. L’ormeggio costa 8 euro. A detta di uno dei ristoratori che abbiamo conosciuto, in agosto il porto è pieno di yachts a motore di turchi che riescono a farsi tenere il posto in banchina tramite persone locali che allontanano anche in malo modo chi cerca di attraccare.
Scopriamo nella terza lunga permanenza nell’isola che l’intera popolazione riceve l’acqua solo il lunedì e il giovedì dalle 9,00 alle 13,00. In questa occasione siamo andati nel Municipio a chiedere un po’ d’acqua e molto gentilmente ci hanno aperto una colonnina. L’isola è poco abitata e solo recentemente pare che gli armatori hanno restaurato le abitazioni di origine e l’isola si è un po’ rilanciata con il turismo. Il paesino è pieno di statue dei suoi figli più ricchi che hanno beneficiato l’isola regalando opere pubbliche dal rifacimento del porto allo stadio.
Sopra un’altra vista del porto con lo stadio in primo piano. Sotto, il monastero che si trova sulla punta nord-ovest dell’isola.
L’isola è molto frastagliata e piena di calette ben ridossate. Se non si vuole fare troppa strada se ne trovano due in prossimità dell’ormeggio: una vicino all’ingresso del porto e una dall’altra parte.
Abbiamo mangiato in 2 ristoranti: Glaros a ovest del porto, ottimo pesce fresco a 40 euro/kg (sotto nella foto),
e Pateroniso nel centro del paese. Qui la situazione è curiosa: nella stessa piazza ci sono 2 ristoranti con lo stesso nome perchè un tempo erano uniti. Abbiamo mangiato casualmente in quello di destra: normalmente solo piatti arrostiti o fritti ma si può provare a prenotare un imam (buono) o una moussaka per il giorno dopo se siete simpatici al cuoco.
6 settembre, Chios
Lasciamo Oinussa, ma ci torneremo sulla strada del ritorno a Lesvos, e andiamo a Chios. Un velista greco incontrato a Oinussa ci ha consigliato di non andate nel porto di Chios ma nel “marina”. Lo scrivo tra virgolette perchè è uno di quei marina greci iniziati e mai terminati. In effetti versa in stato di abbandono e i pescatori e i diportisti locali si sono appropriati di quasi tutti gli spazi ma qualche posto è libero per ormeggio all’inglese.
Nella foto sopra l’ingresso del marina. Siamo entrati seguendo le istruzione del portolano: perpendicolari al molo a circa 10 metri di distanza e appena dentro allinearsi al molo per evitare di finire su alcuni scogli sommersi.
Il marina è gratuito ma senza servizi e si trova a circa 2 km da Chios ma si dorme senza risacca. A sera, quando siamo andati in centro, siamo stati contenti di aver seguito il consiglio: le barche ormeggiate in porto erano soggette a una fastidiosa risacca non provocata dalle onde esterne ma dal movimento di traghetti, navi commerciali e motoscafi che, senza soluzione di continuità, si muovevano nel porto.
Sopra, nell’ordine, la banchina ovest, quella sud e i fanali di ingresso.
Il porto di Chios è circondato da una strada in cui tutti gli abitanti si sentono in obbligo di passare almeno una decina di volte al giorno. I ristoranti hanno i tavoli affacciati sulla strada e nell’aria ci sono più gas di scarico che a Milano. Siamo andati a cenare a 10 km di distanza.
Limnia
Se si vuole evitare Chios città, un altro porto ridossato da tutti i venti e adatto alle barche è il nuovissimo marina ricavato nel porto di Limnia sulla costa Ovest dell’isola. Corpi morti per almeno 10 barche, luce ed acqua, oppure ormeggio gratis alla banchina del vecchio porto. Per info chiamare Mr. Giannis Zorbas, tel. +306936775999
Nelle foto sopra del porto di Limnia, nell’ordine, i fanali di ingresso, la banchina pescherecci e la banchina del marina. Nella foto sotto il paesino distante qualche chilometro dal porto.
7-9 settembre, Oinussa
Si ritorna ad Oinussa per l’ora di pranzo: c’è il pesce spada da finire cucinato con le linguine alla siciliana.
A Oinussa ci siamo fermati 3 volte, una decina di giorni in totale: tutte le info raccolte le abbiamo riportate nella tappa del 5 settembre.
10 settembre mattina, Ormos Mersinia, Mytilini
Lasciamo Oinussa con un po’ di rimpianto ma presto ci torneremo. Puntiamo verso la costa sud di Lesvos in cerca di una bella baia ma non troviamo nulla: anche la decantata Mersinia bay (nella foto sotto) non è il massimo per fare il bagno: a causa della conformazione dell’isola, anche con poco vento da nord si genera un fastidioso venticello e ondine in ingresso nella baia che impediscono l’effetto trasparenza dell’acqua. Meglio le spiagge intorno a Plomari dove, nelle medesime condizioni meteo, c’è calma piatta e acqua trasparente.
10-14 settembre, Mytilini
Rinunciamo al pranzo in baia e andiamo direttamente al marina di Mytilini.
Sopra, nell’ordine: la città e il porto, il porto, l’ingresso dell’avamporto, il porto interno con a destra le barche dei locali e difronte la banchina transiti. L’ingresso del marina (sotto, fotografato dall’interno) è nell’avamporto.
Il marina è molto ben ridossato. Le barche fino a 12 metri possono stare ai finger mentre quelle più grandi alle banchine in cemento. Noi scegliamo la banchina nord perchè i venti prevalenti vengono da nord e quindi sollecitano le cime di poppa mentre in caso di venti da sud c’è tutto il marina davanti. Qui lasceremo la barca per 8 mesi dopo un ultimo giro che faremo a partire da sabato con un nuovo equipaggio.
La cittadina è anonima senza luoghi caratteristici.
Abbiamo provati vari ristoranti ma solo il penultimo giorno di permanenza ne scopriamo uno che vale la pena di segnalare: Τα Βαρελάκια, giusto fuori dal marina a destra.
15-27 settembre, Sporadi Orientali
Le giornate si stanno accorciando e la sera ci vuole la ceratina. Giriamo tra le isole che abbiamo già visto insieme a un nuovo equipaggio e ci fermiamo a Oinussa per cui abbiamo una predilezione particolare (sotto alcune foto).
Sabato 22 siamo a Mytilini per preparare la barca per l’inverno: il 28 settembre si torna in Italia. Facciamo in tempo a testare la sicurezza del marina: da martedì 25 inizia il meltemi. Prima 20 nodi, poi mercoledì 30 nodi costanti e raffiche a 40.
Le previsioni mostrano venti fino a 60 nodi a Psara e al centro dell’Egeo e onde di 6 metri nello stretto di Kafirea. Qui nel marina nessun problema. Ancora migliore sembra essere il ridosso nel porto cittadino nell’angolo riservato al diporto.
Quest’anno abbiamo percorso più di 1600 miglia. A maggio del prossimo anno riprenderemo a gironzolare per la Grecia.