Da Brindisi a Cisternino in bici
Percorso fatto nel 2020. Le tracce gpx e per Google earth sono scaricabili dalla prima pagina: dall’Adriatico allo Ionio, Torri, Trulli, Sassi, Calanchi e Fiumare.
da Brindisi a Costa Merlata
Da quando è stata pedonalizzata la banchina del porto interno di Brindisi, questa parte della città è diventata molto bella. Iniziamo questa pedalata ai piedi della scalinata terminale della via Appia con la celebre colonna.
Costeggiamo il mare fino all’attracco delle barche e poi risaliamo la strada lastricata passando affianco alla fontana fascista. Seguendo la traccia gpx entriamo in città per aggirare il seno di ponente del porto e risbuchiamo sul mare in prossimità dei cantieri e della lega navale avendo di fronte l’arsenale della Marina Militare.
Una pista ciclabile ci porta fino al Villaggio Pescatori per una foto panoramica del porto (a sinistra si vede la colonna terminale della via Appia).
Ritorniamo verso l’interno sulla strada per affacciarci nuovamente sul porto dalla base del monumento al marinaio d’Italia. Sotto, il seno di ponente
e il seno di levante.
Riprendiamo quindi la strada verso il Marina di Brindisi e, prima di lasciare la città, ci affacciamo alla radice grande molo che protegge il porto esterno dai venti da nord. Tra la terraferma e il molo c’è la diga nord da cui si ha una vista panoramica sul Marina e il castello aragonese.
Lasciamo Brindisi con una provinciale che costeggia il mare e dopo un chilometro entriamo nello sterrato del parco comunale di Punta Penne e Punta del Serrone. Un ex poligono di tiro dell’Aviazione trasformato in un delizioso parco con passerelle di legno che permettono di camminare in riva al mare.
Rientriamo sulla provinciale e costeggiamo il mare fino ad Apani.
Prima della superstrada prendiamo la complanare che ci porta alla Riserva di Torre Guaceto. Nella riserva non ci sono piste sul mare e quindi bisogna pedalare prima sullo sterrato al confine con la superstrada, poi con un sottopasso andare sulla complanare ovest e poi rientrare sullo sterrato
che porta all’ingresso principale di Torre Guaceto. Nella foto sotto la costa est della riserva.
Entriamo dall’ingresso principale e andiamo verso la torre. Sotto, Torre Guaceto, l’isolotto difronte e una spiaggetta.
Riprendiamo la nostra strada sul limitare sud e poi ovest della riserva e la lasciamo affacciandoci alla sua spiaggia ovest.
Il percorso ora si snoda prima alle spalle della duna su sentieri spesso insabbiati
e poi inizia un tratto tra scoglio e terra che avrebbe bisogno di essere pulito da tutta la plastica portata dal mare. Poco prima di Specchiolla inizia la stradina asfaltata dove, nella parte urbana, è ricavata una ciclabile. La costa è frastagliata e rocciosa.
Dopo Specchiolla ritorna la sabbia,
pedaliamo anche sulla battigia
e arriviamo a Torre Santa Sabina.
Ora il percorso sarà quasi sempre su terra e scoglio, si attraversano parecchie baiette con la sabbia scendendo a volte dalla sella. Sotto, una di queste baie subito dopo Torre Santa Sabina.
Da Lamaforca
al villaggio Valtur
si pedala sugli scogli tra il mare e gli alberi e/o la macchia mediterranea. Poi, nel tratto tra Torre Pozzelle
e Costa Merlata, si sta alle spalle della duna con numerose aperture verso il mare.
Infine, dopo un ultimo passaggio sugli scogli
l’ultima baia sabbiosa da fare a piedi.
Siamo sul lato est di Costa Merlata: la “Lama Santa Lucia” ci sbarra il passo e quindi dobbiamo risalirla fino a incontrare il segnale di ciclabile.
da Costa Merlata a Ostuni e Cisternino
Prendiamo la ciclabile per pochi metri per arrivare al sottopasso della SS16 e dopo un po’di complanare lato monte prendiamo la strada che ci porterà dal livello del mare ai 392 metri di Cisternino. Il percorso si svolgerà tutto su strade secondarie asfaltate con traffico quasi nullo tranne circa 1 chilometro su una provinciale trafficata. Il primo tratto è pianeggiante in mezzo agli ulivi secolari.
Si scavalca la linea ferroviaria ed appare Ostuni. La strada sale dolcemente fino alla provinciale che seguiamo per circa un chilometro per prendere la prima strada a destra che ci porta sotto la città.
Ancora un piccolo sforzo e siamo sulla “passeggiata” di Ostuni chiusa al traffico.
Percorriamo l’intera “passeggiata” e proseguiamo diritti: prima strada asfaltata, poi porfido, poi di nuovo asfalto. Immediatamente prima di una stazione di servizio voltiamo a sinistra imboccando la “strada dei colli”, via panoramica che ci porta a Cisternino.
La salita è dura. Ci fermiamo davanti all’hotel “Incanto” per una foto panoramica.
Lo sguardo può correre fino al mare.
Ancora un tratto in salita e poi si può pedalare lungo tutto il crinale della montagna avendo a destra la vista della pianura e del mare.
Facciamo una piccola deviazione verso il santuario di Sant’Oronzo, che gode di una bella vista sulla pianura, e riprendiamo la provinciale fino a incontrare il cartello stradale “Cisternino” sulla sinistra. Ci compare davanti una stradina che sembra voler fare il verso alle montagne russe.
Ne percorriamo metà fino alla prima strada asfaltata a destra: questa ci porta fino alla frazione “Specchia” di Cisternino.
Il percorso che stiamo seguendo è quello più vicino al crinale dei monti ma anche altre strade portano a Cisternino. Continuando per la nostra, sbuchiamo dopo alcuni tortuosi giri, sulla Cisternino-Monti e vediamo in lontananza il paese.
Entriamo in paese evitando le strade più trafficate e passando per il centro storico. Qui a sinistra,
e poi a destra sotto l’arco
Costeggiamo sulla destra la piazza
di nuovo sotto un altro arco,
e andando sempre dritto sbuchiamo nella piazza principale.
Prendiamo la stradina difronte sulla destra della torre dell’orologio e arriviamo davanti alla villa “balcone sulla Valle D’Itria “.
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