Setúbal
Percorso di 112 chilometri fatto nell’inverno 2024. La nostra pedalata sulla Ruta Atlantica, Eurovelo1, costa ovest del Portogallo è iniziata a Sagres: cliccare qui per la prima tappa.
Le tracce gpx e per Google earth sono scaricabili dalla prima pagina: Ecovia do Litoral (Sudoeste).
Ripartiamo dalla Lagoa de Santo André e cerchiamo una strada lungo il mare che abbiamo visto sulla mappa sperando che non sia insabbiata. Troviamo un sentiero all’inizio del parcheggio e proviamo: un po’ di sabbia ma si riesce a stare in sella.
Arriviamo alla Lagoa de Melides
e ci affacciamo sulla splendida spiaggia.
Non c’è modo di continuare lungo il mare e quindi torniamo verso l’interno seguendo l’indicazione Melides. Dopo 4 chilometri prendiamo la N261 seguendo l’indicazione Troia. La strada è stata costruita sulla duna:
sabbia a sinistra e a destra.
Andiamo avanti per 30 chilometri con questo paesaggio fino a Comporta, dove inizia la Penisola di Troia e sulla sinistra compare in lontananza la duna.
Superata la deviazione per entrare in paese, notiamo che una coppia di ciclisti che ci precede lascia la strada principale e prende uno sterrato sul lato sinistro. Lì seguiamo e andiamo in parallelo alla strada principale.
Passiamo davanti a uno stagno pieno di uccelli acquatici
e poi prendiamo una passerella:
scopriamo poi che abbiamo fatto una scorciatoia per andare sul mare. Alla fine della passerella andiamo a sinistra
e arriviamo sulla splendida spiaggia di Comporta.
Torniamo indietro sulla strada e ci inoltriamo nella Penisola di Troia: a sinistra duna, a destra duna
e estuário del Sado, il fiume di Setúbal.
Sul lato sinistro è in costruzione una nuova ciclopedonale: qualche chilometro dopo ne incontriamo una già percorribile.
Quando incontriamo il cartello del traghetto
lasciamo la ciclopedonale, andiamo a destra
e ci imbarchiamo (siamo a metà della penisola di Troia, in fondo c’è anche il catamarano ma è riservato ai pedoni).
Lasciamo la penisola di Troia
costeggiandola per un tratto
(i fabbricati bianchi sono sulla penisola)
e dopo mezz’ora entriamo nel porto di Setúbal.
Scendiamo dal traghetto e andiamo a sinistra salendo sul marciapiede appena possibile. Poi passiamo sul lato mare dell’edificio del porto,
vicino all’imbarco del catamarano
e quindi sul lungomare.
Un edificio ci sbarra la via: quindi dobbiamo andare in strada e tornare sul marciapiede in prossimità del porto peschereccio
dove inizia la ciclopedonale. Passiamo sotto il Forte de São Felipe,
affianco a una spiaggia
e poi entriamo nel Parque Urbano de Albarquel.
Breve lungomare e poi con delle rampe sul lato monte ci portiamo sulla N10-4. Dopo 3 chilometri abbiamo la sorpresa: la strada lungo il mare che volevamo fare è interrotta per frana:
decidiamo di andare a vedere la situazione. Un po’ meno di 3 chilometri e troviamo lo sbarramento:
una foto alla spiaggia della Figueirinha
e torniamo indietro. Ora bisogna decidere che fare per raggiungere la costa ovest sull’oceano Atlantico. C’è una strada parallela che sale sulla montagna fino a 400 metri con delle pendenze del 10%: non è nelle nostre corde, preferiamo la pianura. Esiste un’altra strada che va verso l’interno, sale anch’essa ma più dolcemente e solo fino a 160 metri. Decidiamo per quest’ultima soluzione e cerchiamo la strada più breve e piacevole per raggiungere la Costa di Caparica. La ricerca non è stata facile perché le strade veicolari sono trafficate e brutte e i sentieri nel bosco sono quasi sempre insabbiati: in 3 giorni abbiamo individuato il percorso della nostra traccia gpx che riduce al minimo le strade veicolari e trafficate. Il percorso teorico del sito Eurovelo1 va fino a Sesimbra e poi, invece di percorrere la costa atlantica va dall’altra parte: dal punto di vista del paesaggio non ne vale la pena e comunque sono tutte strade veicolari. Siamo sulla N10-4 in direzione Lisbona. Dopo poco meno di 5 chilometri,alla biforcazione, lasciamo la N10-4 e andiamo a sinistra sulla M528. Questa strada è poco trafficata.
Dopo 5 chilometri rincontriamo la N10 e la riprendiamo a sinistra in direzione Lisbona. Ancora 5 chilometri e possiamo finalmente lasciare la trafficata N10 andando a sinistra in direzione ovest costeggiando il campo da golf Quinta do Peru.
Una delle caratteristiche delle strade in questa zona è che possono passare da asfaltate a sterrate e poi ancora asfaltate senza alcuna logica apparente: e noi stiamo seguendo uno di questi percorsi ai margini della Mata (boschi) da Apostiça che dobbiamo attraversare per raggiungere Fonte da Thela sulla costa atlantica.
Questa foresta, che occupa la parte centrale della penisola di Setúbal, sembra in gran parte proprietà privata ed è praticamente una gigantesca duna con sabbia dappertutto: è difficile trovare sentieri non insabbiati. Comunque, dopo esserci inoltrati nell’abitato di Fernão Ferro, attraversiamo la N378 e dopo un po’ di sterrato
arriviamo a questo cancello del bosco:
da un lato c’è scritto proprietà privata e dall’altro il cartello nella foto sotto che indica un sentiero pubblico.
Abbiamo l’obbiettivo di attraversare il Parque urbano da biodiversidade per sbucare nell’urbanizzazione Verdizela e poi prendere la Avenida do Mar per Fonte da Thela. Seguiamo il sentiero
alla prima biforcazione si va a sinistra
e poi, quando si incontra la recinzione, andiamo a destra nel solco delle altre bici: qui si riesce a pedalare mentre il sentiero è insabbiato.
Superiamo un cancello chiuso sulla nostra sinistra
e poi andiamo a destra nel punto della foto sotto.
Siamo entrati nel Parque urbano da biodiversidade,
superiamo il centro accoglienza
e usciamo dal parco nell’urbanizzazione Verdizela.
Raggiungiamo l’Avenida do Mar che prendiamo a sinistra trovando prima una ciclabile in costruzione, poi ciclabile a senso unico
e infine ciclabile standard.
Arriviamo finalmente sulla strada alta parallela al mare con Fonte da Thela in basso.
Raggiungiamo il paese e prendiamo a destra: prima asfalto, poi sterrato.
In corrispondenza del chiringuito “Terminus”, andiamo sulla duna per vedere la vecchia ferrovia a scartamento ridotto che fino a qualche anno fa svolgeva un servizio turistico estivo.
Al termine dello sterrato dobbiamo rientrare brevemente per prendere una strada chiusa al traffico veicolare.
Il sentiero è molto bello
con la duna a sinistra
e la falesia a destra.
Ogni tanto si vede il mare in lontananza.
Dopo 3,4 chilometri il sentiero termina
e c’è la ciclabile
che scende verso il mare. Arrivati sulla parallela al mare continuiamo sulla ciclabile
che termina all’inizio dell’abitato di Costa da Caparica, andiamo a sinistra verso il mare, dove ricomincia la ciclabile che ci porta sul lungomare.
Al termine del lungomare
torniamo brevemente indietro, scendiamo dal lungomare e prendiamo una ciclabile
che ci porta sulla strada per Trafaria
dove si trova il ferry per Belem che prenderemo alla prossima vacanza in Portogallo.