Dodecaneso
Il nostro viaggio in Grecia nel 2019 è iniziato a Lesvos.
I dettagli della rotta sono visibili con google earth cliccando su Dodecaneso settentrionale.
5 giugno, Agios Georgios, Agathonisi
Dopo 2 ore di navigazione, alle 10,30 siamo ad Agathonisi nel fiordo Agios Georgeos, prima tappa della nostra esplorazione del Dodecaneso.
Orario di arrivo fortunato (ma gli avvenimenti della serata smentiranno) perché 2 barche a vela salpano e ci lasciano il posto all’inglese al molo traghetti. Secondo quanto riportato dal portolano e su navionics, l’ormeggio possibile al molo sarebbe il seguente a partire da nord: guardia costiera, posto disponibile permanente, 2/3 ulteriori posti da liberare all’arrivo del traghetto. In fondo alla baia una banchina con pescaggio adatto a piccole barche a vela di prua
e un paio di ancoraggi con cima di terra.
Molto carina la spiaggia del paesino
ma ancora meglio Spilia beach nella caletta a ovest del fiordo principale (500 metri).
A terra un paio di trattorie, un bar, molti studios. Il luogo si anima quando arriva il traghetto: decine di persone arrivano sul molo per prelevare merci e passeggeri. E arriva anche il prete ortodosso, con il suo motorino, che gestisce il chiosco-biglietteria del traghetto come secondo lavoro: la religione è in crisi anche qui.
In serata un pescatore ci chiede di affiancarci per 4 ore perché non ci sono più posti sul molo.
Conosce qualche parola di italiano perché ha pescato in Sicilia. Gli diamo volentieri il permesso e chiediamo a lui qual è la trattoria con il pesce fresco. Ci guarda e dice: fresco? Apre la ghiacciaia del peschereccio e tira fuori un tonno alalunga di almeno un paio di chili e comincia ad affettarlo. Siamo in tre e cerchiamo di fermarlo alla terza fetta ma lui non sente ragione e ce lo dà tutto.
Ci sdebitiamo con una bottiglia di prosecco. L’atmosfera festosa per l’ottima cena in via di preparazione viene guastata dalla capitaneria di porto: stanotte alle 2 deve arrivare un pattugliatore da 60 metri della guardia costiera che occuperà tre quarti del molo. Facciamo un po’ di resistenza, gli diciamo che non è possibile essere informati solo a quest’ora, gli chiediamo di ricontrollare perché il pescatore dice che arriveranno alle 6,00. Dice che lo farà e ritorna dopo un’ora dicendo che la nave arriva alle tre.
Siamo costretti a spostarci. Lo baia è affollata: ci infiliamo tra tre barche non proprio alla distanza migliore ma per fortuna nella notte è prevista calma piatta. La nave arriva effettivamente alle 6,00 quando stiamo per partire quindi tutto lo sbattimento notturno era inutile. Morale della favola: la suddivisione del molo di cui parla il portolano non è più vera; la nave militare lascia libero solo lo spazio di attracco del traghetto e quindi conviene mettersi là dopo la partenza di quest’ultimo anche se è lo spazio con più risacca (eravamo lì con vento da ovest).
6 giugno mattina, Ormos Kouloura, Lipsi
Alle 8,30 siamo a ormos Kouloura (Hohlakora beach: per i nomi usiamo quelli di navionics perchè il portolano li usa diversamente), isola di Lipsi, seconda tappa del nostro itinerario nel Dodecaneso.
Caliamo l’ancora su un fondale di sabbia ottimo tenitore. Acqua trasparente ma ancora un po’ fredda, baia bella aperta a sud ma ben ridossata da nord. La nostra destinazione per oggi è il porticciolo di Lipsi ma ci andremo verso le 11,00. Costeggiamo l’isola a sud passando davanti a Ormos Lera che si suddivide in tre fiordi molto ben ridossati da nord. Al centro il fiordo di Katsadia (foto sotto).
6 giugno sera, Lipsi
Entriamo nel golfo di Lipsi e ormeggiamo all’interno del porto.
L’ormeggiatore è un simpatico signore che ha dato un carattere imprenditoriale al suo lavoro: elettricità 6 euro, acqua 3 euro, servizio ormeggio 3 euro, vasetto di marmellata 5 euro!!! L’ ormeggio si paga invece a sera all’addetto comunale, circa 8 euro/giorno. La banchina transiti migliore, circa 18 posti, è quella ovest quindi con il meltemi tra traverso e giardinetto: conviene mettere un traversino se c’è spazio. Per due giorni su tre, abbiamo avuto dalle 13 all’una di notte meltemi sui 20 nodi con raffiche a 25 senza problemi. Alla banchina nord invece ci sono le barche dei pescatori con corpi morti mentre un’altra decina di posti sono disponibili presso la banchina est ma la sicurezza dell’ormeggio è tutta basata sulla tenuta dell’ancora. Nella prima notte di meltemi, una barca ha spedato e con grande difficoltà e ripetute manovre è riuscita infine a venire al nostro molo. Ci si può mettere anche sul lato esterno della banchina ovest ma il fondale non è ovunque buon tenitore: su tre barche a vela un’ancora ha tenuto e due hanno spedato. C’è anche il distributore di carburante sulla grande banchina alla destra dell’ingresso.
7-9 giugno, Lipsi
Il paese di Lipsi è molto piccolo e raccolto intorno alla chiesa che domina il porto.
Sembra che qui il Negroni vada alla grande: intere autobotti!!!
Ma piace anche il latte fresco della Lombardia (foto scattata a fianco del distributore di carburante del porto).
A ovest, a qualche centinaio di metri dal porto, la spiaggia cittadina di Lientou: molto bella ma soggetta al vento catabatico.
La spiaggia più bella, però, è Platis Gialos, in un’ansa della costa nord nascosta al meltemi con il vento che appiattisce l’acqua.
Infine, nell’estrema punta nord-ovest, troviamo Ormos Moschato, baia usata come rifugio dai pescatori ma non interessante per nuotare.
10-11 giugno, Augousta, Arki
Poco più di un’ora di navigazione e siamo nel porticciolo di Augousta, isola di Arki, terza tappa nel Dodecaneso e isola in cui torneremo volentieri.
Posto per una decina di barche a vela con ancora e cime di poppa. Un ulteriore posto all’inglese sul lato est ma solo dal pomeriggio perchè di mattina arriva un piccolo traghetto. Niente tasse di ormeggio, né acqua, né elettricità. Sopra la banchina vista da ovest e sotto da est.
A terra due trattorie raccolte intorno a una piazzetta
e qualche abitazione sulla collina. Vicino alla piazzetta, il “porto” dei modellini di barche: bellissimi e curati nei dettagli.
A ovest vicino al molo per il traghetto grande, la spiaggia “cittadina”, circa 500 metri dall’abitato.
Nella foto sotto, gli ancoraggi di Porto Stretto e in fondo l’ancoraggio dell’isolotto di Maratho.
12-13 giugno, Skala Patmos
Dopo 10 miglia di navigazione siamo a Skala Patmos. Sotto, una foto del fiordo con il villaggio, il molo traghetti e il “marina”.
Sotto un particolare del “marina” e, di fronte, la darsena per i locali.
Posto per oltre 40 barche a vela con luce ed acqua. Purtroppo tutta la banchina è sottovento ai fumi della centrale elettrica che si trova al di là della strada. La darsena per i locali ha qualche posto libero all’ingresso ma senza elettricità ed acqua anche se sono installate le colonnine. Prezzo 8 euro/notte, luce ed acqua con chiavetta ricaricabile. Carburante mediante autobotte che gira sul molo; per la lavanderia +306986216573.
Abbiamo visitato Patmos anche in agosto e ne parliamo qui.
14 giugno, Lakki marina, Leros
Oggi sosta tecnica a Lakki marina, nell’omonimo golfo (sopra) dell’isola di Leros, una delle più grandi del Dodecaneso. Prenderemo gli accordi per l’alaggio invernale della barca nel cantiere Moor&Dock di Partheni, ex Agmar. Per soste a terra superiori a 6 mesi, si possono fare 15 giorni al marina. Prezzo giornaliero 27 euro, acqua 4 euro, luce 5 euro.
Nella foto sopra a sinistra della boa rossa il marina e a destra la banchina comunale. Sotto, un ulteriore dettaglio: a sinistra il marina e a destra il porto comunale. Il marina dispone di trappe mentre alla banchina comunale si ormeggia con ancora e cime di poppa.
Il porto comunale, al momento gratuito, adesso dispone anche di colonnine luce ed acqua con tessera: circa 20 posti, quelli più a est sono lontani dalle colonnine. Attenzione alla secca sul confine est del molo pubblico.
Per quanto riguarda il paese, sembra di essere nella pianura pontina.
Tutti gli edifici pubblici, infatti, sono stati edificati al tempo dell’occupazione italiana dopo il disfacimento dell’impero ottomano: lakki, ribattezzato Portolago, era la base della Marina italiana.
In fondo all’abitato l’altro cantiere “Leros marina” affollato di barche (foto da est).
15 giugno, Xirokampos, Leros
Usciamo da Portolago, giriamo l’angolo e siamo nella bella baia di Xirokampos. Le boe sono divise in colori a seconda del ristorante di riferimento. Noi ne prendiamo una rossa e controlliamo il corpo morto: il gavitello è fatto molto bene. Non andiamo al ristorante perchè c’è troppo vento ma nessuno recrimina.
Sopra una foto della baia scattata da terra il giorno prima e una presa dalla barca: le montagne grigie in fondo sono già Kalymnos.
16 giugno, Ormos Palionisos, Kalymnos
Un’ora di navigazione e siamo in un’altra bella baia: Ormos Palionisos a Kalymnos, famosa nel Dodecaneso per la pesca delle spugne.
Anche qui boe di 2 colori: rosse taverna Ilias e bianche taverna Kalidonis.
Prendiamo la rossa e ceniamo alla taverna corrispondente: cena un po’ deludente. In agosto, rifermandoci in baia, abbiamo preso la boa bianca e cenato meglio alla taverna Kalidonis.
17 giugno, Ormos Vathi, Pserimos
Ci muoviamo di buon’ora verso sud in cerca di una bella baia. L’idea sarebbe di passare la giornata in baia e ormeggiare a Vathi di Kalymnos la sera. Puntiamo verso Ormos Nikolao, sempre su Kalymnos, ma prima diamo un’occhiata al porticciolo di Vathi (nella foto di repertorio sotto, si vede il molo dove è possibile l’ormeggio di poppa, sulla banchina dietro solo di prua)
Arriviamo verso le 10 giusto in tempo per assistere a un vero esodo dalla banchina: tutte le barche stanno mollando gli ormeggi. Infatti a quest’ora arrivano i barconi turistici e pare che, volenti o nolenti, bisogna lasciare il porto dove si può solo pernottare. Proseguiamo per Ormos Nikolao che però non è granchè per cui puntiamo sulla vicina isola di Pserimos. E finalmente a Ormos Vathi, che non c’entra con Vathi di Kalymnos, troviamo una baia dai colori caraibici, una delle più belle del Dodecaneso.
Mettiamo l’ancora su un fondale di 4 metri, sabbia, ottimo tenitore. Passeremo qui la notte e a Vathi su Kalymnos ci andremo in un’altra occasione. Attenzione alla grossa boa rossa che si trova isolata circa 500 metri prima del punto di ormeggio: vi è attaccata una grossa cima galleggiante di almeno 20 metri che potrebbe finire nell’elica!!!
Nel corso dell’estate passeremo altre due volte da questa baia ma non la troveremo più nelle condizioni idilliache della foto: sempre vento e raffiche forti.