Cisternino Matera
Percorso fatto nel 2020. Le tracce gpx e per Google earth sono scaricabili dalla prima pagina: dall’Adriatico allo Ionio, Torri, Trulli, Sassi, Calanchi e Fiumare.
Usciti dalla Porta Grande con a sinistra la chiesa matrice, saliamo sulla strada pedonale a destra.
Al termine della pedonale prendiamo a sinistra e quasi subito a destra per scendere da Cisternino verso la Valle d’Itria con la strada che costeggia il vecchio cimitero.
Subito dopo il cimitero proseguiamo diritto percorrendo la vecchia Cisternino-Locorotondo che fiancheggia a sinistra la nuova provinciale. Pur non essendo una vera ciclabile è una stradina senza traffico
con una bella vista sulla collina boscosa.
Nell’ultimo tratto diventa sterrata
e incontra il canale dell’acquedotto.
Giriamo a U intorno al cancello e proseguiamo verso Locorotondo su asfalto sempre parallelamente alla provinciale. Sbuchiamo su una circonvallazione del paese e seguiamo l’indicazione Martina. Locorotondo è in alto sulla nostra destra.
Alla quarta rotonda tiriamo diritto ritornando su una strada vicinale. Seguiamo la nostra traccia gpx che ci fare una U per superare la ferrovia. Dopo il sottopasso troviamo un gruppo di case sulla sinistra con un passaggio a livello in mezzo.
Lo attraversiamo pensando di finire in un vicolo cieco ma, invece, dietro l’ultima casa c’è un tratturo
con un bel panorama a sinistra.
Sbuchiamo su una strada vicinale che prendiamo a destra per finire nei pressi della cantina sociale. Attraversiamo con strade secondarie la zona artigianale e dopo un paio di chilometri ritroviamo la campagna e i trulli.
L’unico punto pericoloso del percorso è l’attraversamento della provinciale Locorotondo-Alberobello che si incontra al termine di una leggera discesa (sotto)
Dopo questo incrocio si continua su strade di campagna con traffico quasi nullo nella splendida campagna.
Arriviamo alla periferia di Alberobello e ci dirigiamo verso la zona dei trulli che sfioriamo.
Usciamo da Alberobello con una parallela della provinciale per Noci: allunghiamo un po’ ma facciamo delle belle strade di campagna, asfaltate e senza auto o quasi.
Incontriamo una masseria tradizionale
e poi, in fondo alla discesa nella foto sotto,
sottopassiamo la ferrovia e percorriamo un breve tratto di provinciale: la lasciamo quasi subito prendendo la prima a destra.
Ancora strade di campagna tra trulli e masserie
e arriviamo alla periferia di Noci dove troviamo un pezzo di ciclabile.
La percorriamo tutta in segno di apprezzamento e ci inoltriamo nel centro storico. Sotto, la chiesa.
Sotto, la torre civica.
Arrivati alla torre civica prendiamo la strada a sinistra
e, dopo qualche curva,
ci avviamo verso l’uscita che si scorge nella foto sotto.
Usciamo da Noci con una ripida discesa e una periferia un po’ trascurata, ma subito ricomincia la bella campagna.
Stiamo facendo un lungo quarto di circonferenza per evitare la provinciale Noci-Gioia del Colle che attraversiamo con una rotonda portandoci su un tratturo asfaltato, quasi parallelo, sulla destra. Il tratturo ci offre di nuovo bella campagna, masserie e boschi.
Il tratturo ci fa incontrare il canale dell’acquedotto appena sbucato da una galleria e avevamo pensato di arrivare a Gioia del Colle pedalando sul canale. Purtroppo il canale è intransitabile per l’eccessiva presenza di rovi: un ciclista locale ci conferma che il transito è possibile solo quando effettuano la pulizia della vegetazione spontanea. Alla prima diramazione prendiamo a destra e continuiamo sul tratturo
Lo percorriamo tutto tra boschi e masserie
fino alla provinciale 106 non lontano da Gioia. Purtroppo è inevitabile pedalare sulla provinciale per 3,6 chilometri: fortunatamente la carreggiata è larga e la banchina transitabile. Abbandoniamo la provinciale appena possibile ed entriamo a Gioia con una strada vicinale. Ne attraversiamo il centro fotografando il castello
e la piazza principale.
Superato il ponte sulla ferrovia, usciamo da Gioia con una strada vicinale asfaltata senza traffico. Il paesaggio è fatto sempre da boschi e campi a foraggio per gli allevamenti di bestiame.
In alcuni punti l’asfalto è precario e si interrompe con un breve tratto di sterrato.
Cominciamo a sentire molti spari in lontananza e ne capiamo l’origine quando ritroviamo l’asfalto in corrispondenza del “Tiro a volo” di Gioia del Colle. Il tratturo, affiancato da un bosco,
termina sulla provinciale 51 che prendiamo a sinistra. La strada è molto poco trafficata (pomeriggio di giugno) e offre un bel panorama di campi coltivati e boschi.
La seguiamo per circa 5 chilometri fino a incontrare e prendere sulla destra una strada minore che costeggia un canale di bonifica. In questo modo allunghiamo il tragitto per Matera ma il traffico si riduce quasi a zero e possiamo goderci il paesaggio.
Il nostro bel tratturo finisce sulla provinciale 160 anche questa a basso traffico.
Alla fine di questa strada sono inevitabili 200 metri sulla trafficata e pericolosa provinciale 41 che lasciamo immediatamente a sinistra per una strada secondaria. Qui, dopo pochi metri, abbiamo una bellissima vista della pianura antistante Matera.
Al primo incrocio prendiamo a destra, direzione Venusio, per evitare il traffico che arriva da sinistra e gira verso Matera (nessuno, o quasi va a Venusio). Dopo circa 2 chilometri incontriamo a sinistra un’altra secondaria che va verso Matera e la prendiamo. Nuova magnifica vista sulla piana.
Quando incontriamo un canale di bonifica giriamo a sinistra su una strada dove è presente una “striscia ciclabile”
e proseguiamo verso Matera che comincia a intravedersi sullo sfondo.