da Fuseta a Faro
Le tracce gpx e per Google earth sono scaricabili dalla prima pagina: Ecovia do Litoral.
Fuseta ha un minuscolo centro storico di scarso interesse ma il colpo d’occhio sulla laguna assolata con la spiaggia bianca vale il viaggio.
Percorriamo l’intero lungomare di Fuseta e alla fine seguiamo la strada che gira a destra e quasi subito prendiamo la prima sinistra. Alla fine dell’asfalto inizia uno sterrato che sembra finire in una baracca con auto semidemolite: in realtà si aggira a sinistra la baracca e si segue lo sterrato che costeggia la laguna. Dopo poco lo sterrato è affiancato da una vera ciclopedonale con un panorama magnifico.
Dopo questo percorso nella laguna, nel 2020 la ciclabile passava sotto la ferrovia e continuava con strade di campagna. Nel 2023 scopriamo una nuova passerella
di quasi un chilometro che ci permette di godere ancora del paesaggio lagunare.
La passerella finisce su uno sterrato con affianco un “porto”
e poi una nuova breve passerella.
Probabilmente i lavori sono ancora in corso perché quest’ultima termina con un gradino
in uno sterrato.
Poi bisogna scendere in un canale
che porta sulla spiaggia: probabilmente sommersa con l’alta marea.
Si ritorna sulla strada con questa rampa
e con lo sterrato
si raggiunge un passaggio a livello che ci porterebbe sulla N125. Ma, visto che ci sono delle novità, vogliamo vedere se hanno fatto il ponte sulla Ribeira de Marin che permetterebbe di raggiungere Olhao senza N125. Prendiamo il sentiero tra ferrovia e salina
e raggiungiamo il canale: purtroppo il ponte è ancora in costruzione.
Ritorniamo indietro, superiamo il passaggio a livello, e continuiamo in direzione della trafficata N125, che si può abbandonare dopo poco più di 2 chilometri alla prima uscita per Olhao. Entrando ad Olhao si può visitare in bici il Parque da ria Formosa (biglietto 2,80 euro) dove si conservano alcune macine ad acqua.
Bello il “lungolaguna” di Olhao con il porto.
Nel 2020 per evitare la N125 abbiamo fatto delle strade a rischio melma affianco alla laguna. Quest’anno una lieta novità: prima una ciclabile disegnata
e poi uno sterrato nuovo
Al posto di quello 2020 (sotto).
Continuiamo con il nuovo sterrato lungo la salina
La nuova ciclabile è ben segnalata
e, dopo essere passati a lato dell’impianto di depurazione,
sbuchiamo su asfalto con ciclabile disegnata.
La foto sotto è stata scattata nel punto in cui nel 2020 si andava diritto per attraversare la N125:
ora a sinistra c’è una nuova ciclabile.
che purtroppo, dopo 1,3 chilometri, risulta incompiuta.
Torniamo indietro, andiamo a sinistra sul passaggio a livello, facciamo la rotatoria sulla N125, e prendiamo una strada secondaria non trafficata che con un largo giro ci porta verso Faro. Solo all’ingresso della città è inevitabile fare una rotatoria con traffico veloce. Dopo incontriamo una ciclabile disegnata ai margini della carreggiata e poi siamo nelle strade urbane di Faro fino al parcheggio di Largo San Francesco dove iniziano le mura della città antica.
Noi pedaliamo nello stretto passaggio pedonale a sinistra delle mura e affianco alla ferrovia.
Si costeggia per un centinaio di metri la ferrovia e si sbuca sul porto di Faro.
Quindi si gira intorno al porto fino a raggiungere l’attraversamento pedonale della ferrovia.
Superata la ferrovia si prende la strada sterrata a destra e si costeggia la laguna.
Si prosegue dritto e poi si prende la pista ciclabile appena compare su una strada laterale a sinistra.
Alla fine del “lungolaguna” si va diritti o si segue la pista gialla: si ricongiungono dopo qualche decina di metri.
Si arriva quindi a un ponticello superato il quale, dopo un breve tratto di strada bianca, si gira a sinistra sull’asfalto.
Alla prima biforcazione si tiene la sinistra così come alla seconda dove si imbocca la strada con il divieto di accesso “escluso le biciclette”.
Dopo un po’ l’asfalto termina e si prosegue sempre dritto sullo sterrato avendo la laguna sempre a sinistra.
Ricominciato l’asfalto, si sbuca su un lato dell’aeroporto di Faro. Qui si può andare a sinistra su una strada bianca e costeggiare la recinzione dell’aeroporto oppure a destra sulla pista ciclabile. Nel primo caso si fanno solo sentieri e strade bianche, nel secondo un po’ di asfalto ma si passa dalla salina.