Chios, Ikaria, Fourni, Samos
I dettagli della rotta sono visibili con google earth cliccando su da Lesvos a Samos.
18-21 maggio, Oinussa
Dopo una settimana di duro lavoro per rendere operativa la barca, finalmente si parte. La giornata è calda e all’inizio siamo ridossati rispetto al vento previsto. Dopo la punta sud-est di Lesvos, incontriamo una leggera brezza da ovest che ci permette di alzare le vele ma non di spegnere il motore. Solo a 10 miglia da Chios, il vento da sud, che diventa ovest girando intorno all’isola, oscillando tra 10 e 15 nodi (apparenti), ci permette di andare solo a vela. E così, di bolina fino allo stretto tra le due isole e poi al lasco, siamo di nuovo a Oinussa, otto mesi dopo. Il nostro abituale ormeggio dello scorso settembre è disponibile!!!
L’isola è la solita oasi di pace. Solo altre 4 barche a vela ormeggiate. La novità quest’anno è la presenza di 3 barracuda nel porto. Le info utili sul porto si trovano nel paragrafo 5 settembre 2018.
Nella foto sotto l’isolotto di Pateroniso che concorre a formare il porto naturale di Oinussa.
Il ristoratore della trattoria Glaros si ricorda di noi e dei nostri gusti e subito ci mostra un pagro per questa sera. Confermiamo immediatamente. Passando davanti all’altro ristorante frequentato lo scorso anno, siamo subito riconosciuti e il proprietario pronuncia la parola magica: imam! Confermiamo per la sera dopo: le previsioni danno vento da sud per quattro giorni e quindi noi, che abbiamo tempo da perdere e rotta sud, aspettiamo che giri per andare verso Ikaria: mercoledì dovrebbe essere il giorno giusto. Abbiamo infatti deciso di saltare Chios, il cui lato orientale non c’era granché piaciuto lo scorso anno. Le info su Chios sono nella pagina 6 settembre 2018.
22-24 maggio, Agios Kirykos, Ikaria
Come da previsione leggera brezza da sud esattamente in prua. Otto ore tutte a motore e siamo nel nuovo “marina” di Agios Kirykos. Una vera bomboniera non ufficialmente aperto e quindi gratuito.
Non ci sono ancora i corpi morti e quindi si ormeggia all’inglese. Una decina di posti che potrebbero diventare 40 una volta installate le trappe. Disponibile l’acqua e, solo in due colonnine, anche l’elettricità. In un angolo del piazzale, sotto la roccia a picco, una piccola “piscina” di acqua calda!
Agios Kirykos è un piccolo borgo con una atmosfera molto rilassata dove è piacevole perdere tempo (sotto, il porto con a sinistra gli alberi delle barche nel marina e a destra l’estremità del molo traghetti).
Sotto, l’ormeggio del traghetto che arriva da Atene.
Affittiamo un’auto a 25 euro/giorno e visitiamo l’isola: è sostanzialmente una montagna lungo la linea est-ovest che supera i 1000 metri di altezza.
Prima destinazione a sud-ovest è il borghetto di Magganiti (sotto)
con un molo dove ci si può attraccare con calma di vento. L’ingresso è irto di scogli e al molo ci sono ormeggi permanenti: c’è posto per una barca a vela. Qui la strada si interrompe e quindi torniamo indietro per prendere la strada per Eudilos, altro porto sul lato nord esposto al meltemi. Tre o quattro posti al molo dove è ormeggiata la barca a vela nella foto sotto.
Il portolano di Heikell suggerisce di ormeggiare sul lato interno dello stesso molo, molto più protetto, ma sono presenti ormeggi permanenti. Sono presenti 2 colonnine acqua ed elettricità. A ovest di Eudilos, verso Armenistis, ci sono le spiagge più belle dell’isola ma sono esposte al meltemi. L’unica bella spiaggia sul versante sud è Ormos Glifadhi, nella foto sotto.
Tornando verso Agios Kirykos, si incontra il borgo di Therma
con la sua rada protetta da un frangiflutti.
Nell’angolo ovest della rada c’è una grotta con una sorgente di acqua calda, probabilmente è la stessa che alimenta la “piscina” del marina sull’altro versante della montagna.
25 maggio, Korseon, Fourni
Dall’alto della montagna di Ikaria si vede l’arcipelago di Fourni a circa 10 miglia a est.
Raggiungiamo in mattinata il capoluogo Korseon, ormeggiando all’inglese sul lato nord del molo traghetti: 3 posti qui, un posto sul lato sud dello stesso molo e un posto sul molo affianco.
Questa è la ricettività massima di Korseon! Si potrebbe tentare l’ancoraggio in baia ma Heikell dice “sottile strato di fango su roccia piatta”. In effetti, facendo il bagno dalla spiaggetta affianco, si notano subito i lastroni di roccia a riva. La barca a vela che si vede nella foto sotto, è arrivata, ha messo l’ancora, ha arato e se ne è andata.
Niente tasse di ormeggio e niente acqua e luce. A nord del paese c’è un nuovo molo (sotto) con lavori in corso dove si può ormeggiare in testata.
Il paesino emana una piacevole atmosfera ed è raccolto intorno alla strada principale ingentilita dalle piante che lentamente creeranno un tunnel verde come a Myrina.
26 maggio, Pythagorio, Samos
Korseon merita un soggiorno più lungo ma, purtroppo, i nostri amici devono tornare a Milano e quindi riprendiamo il mare per Samos. Ci dirigiamo a sud per fare il canale tra Fourni e Thymaina: con il meltemi probabilmente si formano onde impossibili da affrontare.
Riusciamo a fare vela per una decina di miglia poi il vento cala per riprendere infine dritto in prua.
Ormeggiamo a Samos marina dove rimarremo fermi 10 giorni (sotto, una foto da ovest con l’ingresso e una da est).
Il marina è sicuro come ridosso ma decadente nelle strutture. Prezzo giornaliero 37 euro+17% iva, sconto 20% per un periodo di 10 giorni. Acqua e luce inclusi. Il cantiere annesso dispone di travel lift ma sembra che facciano solo l’antivegetativa. Abbiamo chiesto un tecnico per cambiare un paraolio al salpancora e ci hanno presentato uno straniero che vantava grandi abilità salvo riuscire a fare l’operazione grazie alle indicazioni telefoniche di un nostro amico italiano. Alla fine voleva 60 euro/ora per tre ore: abbiamo concordato 150 euro ma erano troppi anche quelli (paraolio e olio forniti da noi).
A sud-ovest del porto, una stradina bianca, che purtroppo costeggia il depuratore, porta in 15 minuti a piedi a Pitagorio, dove c’è un bel porto aperto a sud-est.
Molte barche a vela rimangono in rada protette dal frangiflutti del porto.
Si entra in porto tra il fanale verde e la meda rossa che si intravede nella foto sotto scattata dalla banchina.
Al centro del molo la zona riservata al transito con corpi morti, acqua e luce. Prezzo 10 euro compreso luce ed acqua (almeno per gli italiani). Il colloquio con il “harbour master” è stato il seguente: buongiorno quanto costa l’ormeggio? 10 euro; compreso luce ed acqua? da dove vieni?; Italia, per te gratis.
Sempre presente una leggera risacca. Il paese è molto carino, stradine lastricate in pietra e case ben tenute. Sul lungomare una lunga fila di ristoranti e bar. Sotto, una panoramica della cittadina e la piazza principale dopo il tramonto.
27 maggio-4 giugno, Samos
Dedichiamo qualche giorno alla barca per fare qualche riparazione, tra cui la costosa sostituzione del paraolio del salpancora. Poi partiamo per l’esplorazione dell’isola in auto a noleggio, 25 euro/giorno, anche per vedere gli altri porti dell’isola che abbiamo esaminato sul portolano e nei racconti di altri navigatori.
Vathi, Samos
Prima destinazione il capoluogo Samos, Vathi. Sotto, il golfo
e il porto: a sinistra il molo traghetti e di fronte la banchina per il transito.
Il paese non ha nulla di speciale e ci fermiamo solo il tempo di fotografare la banchina predisposta al transito (sotto).
Ci sono i corpi morti, l’elettricità e l’acqua. Il ridosso dal meltemi è costituito dal molo traghetti ma probabilmente non è granché e la risacca dovrebbe essere fastidiosa. I locali hanno una loro darsena separata e molto più protetta.
Kokkari
Molto carino, invece il borghetto di Kokkari.
C’è anche un molo con profondità adeguate ma totalmente ingombro di ormeggi permanenti. Con calma di vento si può provare a ormeggiare in baia. Fondale con larghe chiazze di sabbia e acqua trasparente.
Karlovasi
La strada continua lungo la costa fino a Karlovasi, l’altro grande porto traghetti a nord-ovest di Samos.
La banchina transiti è dopo l’attracco doganale, a destra nella foto sopra. Sotto una foto di dettaglio.
Il portolano non dice nulla circa la risacca in porto, ma la testimonianza di un navigatore italiano che era lì con 30 nodi di meltemi parla di situazione drammatica. Nel suo blog Paddy boy, nome della barca a vela, dice che si genera una risacca tremenda e che per salvare la barca hanno dovuto spostarsi in gran fretta al molo nord. Del resto i locali tengono le loro barche in una darsena a est del porto.
Marathokampos
Spostandoci a sud-ovest dell’isola, troviamo invece un porto adatto alle barche a vela: Marathokampos.
Un altro “marina” quasi completato e quindi gratuito incluso acqua ed elettricità. Aperto a sud-est, anche se i posti aperti al transito, subito a destra entrando, sembrano ridossati.
Comunque ci sono tre posti nella darsena interna, foto sotto, sicuramente ridossati.
A terra alcune taverne in un ambiente piacevole.
Baie di Samos
Le baie più belle di Samos stanno sul lato sud-est dell’isola. A cominciare dalla più bella e meglio ridossata dal meltemi: ormos Poseidonio. Fondale di sabbia ottimo tenitore a parere di un inglese incontrato sulla spiaggia che era lì in barca. Un paio di taverne a terra. Le montagne sullo sfondo sono già Turchia.
Ancora più a est troviamo ormos Kerveli, anche qui fondale di sabbia e ridosso da nord, nord-ovest.
L’ultima baia, probabilmente buona solo per un ancoraggio diurno perchè toccata dai venti che si incanalano tra Samos e la costa turca, è Psili Ammos.
Si trova prima di Poseidonio venendo da Pythagorio, ed è l’unica spiagga interamente sabbiosa che abbiamo visto. Tutte le altre o sono di sassi o al più miste.