Costa Ionica Calabria
Percorso fatto nel 2020. Le tracce gpx e per Google earth sono scaricabili dalla prima pagina: Costa del mar Ionio in bici.
Partiamo dal parcheggio dell’area archeologica di Capo Colonna ed entriamo in bici nel parco (ingresso gratuito e si può entrare in bici). Vediamo prima il faro
e poi la colonna rimasta del tempio di Hera.
In fondo alla passeggiata una chiesetta
e un’antica torre di avvistamento.
Usciamo dal parco e ci avviamo verso Crotone con una bella vista sulla costa.
All’inizio della città la nuova ciclopedonale
che continua sul vecchio lungomare.
Alla fine del lungomare
entriamo nel porto turistico.
Ne usciamo costeggiando il porto commerciale che presenta verso la fine un largo marciapiede senza pedoni. Alla fine del marciapiede andiamo a destra facendo per 14 chilometri una strada secondaria che termina sulla statale. Qui prendiamo a destra e attraversiamo il fiume Neto. Dopo 6 chilometri usciamo a destra verso Marina di Strongoli, lottizzazione “a pettine”, e quindi nessuna vista mare se non per un breve tratto verso il centro dell’abitato.
Continuiamo tra le case per 3 chilometri prima di tornare sulla statale con un passaggio a livello. La statale è panoramica con la ferrovia a destra e ci porta fino a Torre Melissa dove entriamo con un sovrappasso ferroviario. Breve pedalata su un lungomare
e poi di nuovo tra le case fino a un passaggio a livello che ci riporta sulla ionica che percorriamo per 2 chilometri uscendo alla prima stradina che troviamo sulla destra. La stradina passa davanti al canile municipale, è costellata di immondizia e ci sono anche un paio di cani liberi: forse era meglio continuare sulla statale con il traffico e uscire con l’indicazione Cirò Marina. Comunque a Cirò, dopo un tratto di strada veicolare troviamo un marciapiede lungomare e continuiamo con questo vista l’assenza di pedoni.
Alla fine del marciapiede
scendiamo in strada verso lo stadio superato il quale la strada diventa sterrata e noi prendiamo un tratturo sulla destra
che ci porta nella pineta e sul mare. Dopo un centinaio di metri incontriamo il faro di Punta Alice
e andiamo a sinistra verso l’interno. Raggiungiamo lo stabilimento “ex Montecatini”.
e poi saliamo verso la statale ionica con un lungo giro a causa della ferrovia. Dall’alto una foto alla costa
prima di entrare verso destra sulla statale 106 ionica. Ora dobbiamo percorrere 8 chilometri prima di trovare una deviazione che ci permetta di tornare al mare a Torretta dove prendiamo la prima a destra dopo le prime abitazioni.
Dopo un po’ troviamo anche un tratto di ciclabile.
All’altezza dei giardinetti nella foto sotto
bisogna rientrare a sinistra per prendere l’ultimo attraversamento ferroviario disponibile (sottopasso). Dopo 3 chilometri superiamo con la statale il torrente Nicà e prendiamo la prima a destra e oltrepassiamo i binari. Foto al viadotto ferroviario
e andiamo a sinistra verso il mare (quella a destra termina sulla spiaggia). Arriviamo a uno sterrato lungo il bosco
e diamo un’occhiata al mare al Lido Capannina.
Riprendiamo lo sterrato
e lo seguiamo fino alla fine. Poi circa 2 chilometri di asfalto tra le case di Cariati prima di giungere sul lungomare.
Alla fine del lungomare un breve tratto di ciclabile
ci conduce al porto.
Proseguiamo diritto lungo il mare e quando la strada si biforca, dopo 1,5 chilometri, prendiamo a sinistra, attraversiamo la ferrovia e siamo di nuovo sulla SS106. La ferrovia sequestra il mare e solo dopo 2 chilometri troviamo uno sterrato a destra che, con un sottopasso, ci porta sul lato mare della massicciata. Lo sterrato diventa asfalto poco prima della stazione di Mandatoriccio e poi di nuovo sterrato. Attraversiamo un canale in secca facendo una “S”
e continuiamo con lo sterrato.
Dopo 2 chilometri troviamo il lungomare di una lottizzazione.
Percorriamo tutto il lungomare e poi torniamo indietro affianco alla ferrovia per cercare un passaggio a livello. Quindi un chilometro di SS106 e poi deviazione a sinistra per il sottopasso che ci porta a Marina di Pietrapaola.
Breve lungomare e bisogna quasi subito tornare sulla statale: c’è una strada sul lato mare della ferrovia ma saremmo stati fermati da un corso d’acqua dopo 2 chilometri. Quindi tornati sulla SS106, lato monte della ferrovia, facciamo circa 3 chilometri prima di trovare a destra un sottopasso che ci porta verso il mare. Giriamo a sinistra su un sentiero sabbioso
per qualche decina di metri e poi troviamo un breve lungomare.
Proseguiamo su asfalto sul lato mare della ferrovia
e poi un sentiero sabbioso
dovrebbe portarci sul lungomare di Calopezzati ma ci sono lavori in corso
per cui proseguiamo affianco alla massicciata ferroviaria. Arriviamo a Marina di Calopezzati
e dobbiamo rientrare sulla statale per via dell’ennesimo corso d’acqua attraversabile solo sul lato monte della ferrovia. A Fiumarella torniamo sul lato mare con un lungo sterrato affianco alla massicciata
che poi devia a destra verso il mare.
In fondo troviamo il lungomare di Mirto.
Ora dobbiamo tornare verso il paese Mirto e sulla statale che ci permette di superare un corso d’acqua. Appena possibile torniamo sul lato mare della ferrovia in direzione del mare. Qui troviamo un piccolo agglomerato di case, un corso d’acqua superato con un ponte e poi, al termine dell’abitato, finisce anche l’asfalto e facciamo un guado sabbioso.
Dall’altra parte qualche metro sulla sabbia a piedi
e poi un lungomare asfaltato.
Torniamo nuovamente verso la statale con 4 chilometri di strade interne vicinali. Ci immettiamo sulla SS106 con una rotonda e superiamo prima una fiumara, poi la ferrovia e prendiamo la prima a destra dopo una rotonda.
Giunti al mare finalmente abbiamo un lungo tratto, 7 chilometri, con panorama e ciclabile, sia pure parzialmente.
Dopo lo sterrato davanti alla centrale elettrica, di nuovo asfalto che dobbiamo seguire per rientrare sulla statale.
Attraversiamo un primo corso d’acqua e dopo 700 metri, prima del ponte sul torrente Cino, andiamo a sinistra su una stradina che sottopassa la statale e va verso il mare con qualche tratto di ciclabile.
Arriviamo a Marina di Schiavonea con una bella spiaggia.
In prossimità del porto dobbiamo andare a sinistra e raggiungere la statale ionica. Quindi 9 chilometri di strada trafficata ma fortunatamente con banchina larga prima di poter andare a destra verso Marina di Sibari. Poco prima del mare troviamo l’incrocio dove dobbiamo prendere a sinistra costeggiando un canale di bonifica
ma prima andiamo a vedere la spiaggia dei Laghi di Sibari.
Torniamo indietro e prendiamo la deviazione che ora è sulla nostra destra. Dopo 300 metri troviamo l’imbocco del sentiero (nel caso sia recintato come in passato bisogna continuare sulla strada per 2 chilometri fino a incontrare il cartello per “Pirata beach”).
Nel primo tratto nel campo la pedalata è ricca di sobbalzi
poi diventa più fluida.
Nell’incrocio sotto si va diritto
e si prosegue nel bosco.
Il sentiero è in condizioni peggiori rispetto al 2020: nell’incrocio sotto si va a destra
ma il sentiero è quasi scomparso sotto l’erba.
Aggiriamo un albero caduto e dopo una “galleria” verde
troviamo l’inizio di quella che dovrebbe essere una ciclopedonale (diciamo “dovrebbe” perché abbiamo incontrato un paio di auto).
Sulla destra abbiamo la spiaggia
e a sinistra i laghetti di un villaggio turistico.
Proseguiamo lungo il mare per 1,5 chilometri
fino a un ponte ciclopedonale
che ci permette di scavalcare un canale di bonifica.
Ora andiamo a sinistra lungo il canale fino alla SS106 unico modo per andare verso Villapiana. Facciamo circa un chilometro sulla statale prendendo la prima uscita che ci porta sulla SP253 a nord dell’abitato di Sibari.