in bici a Maratea
Nell’ottobre 2021 abbiamo cercato le strade più vicine al mar Tirreno tra Scario (Cilento) ed Amantea ( Calabria). Abbiamo usato come al solito una fat bike elettrica e percorso alcuni sterrati cercando di star lontano dal traffico veicolare. Per la traccia gpx cliccare su Scario-Amantea.
Per vedere i dettagli della traccia con google hearth cliccare su da Scario ad Amantea.
Dopo una foto alla spiaggia della Tragaria, con degli splendidi colori in una giornata di sole, ma meno bella oggi
torniamo verso il lungomare di Scario.
Il breve lungomare finisce con una chiesetta
e quindi torniamo sulla provinciale verso Policastro Bussentino. Appena possibile ci avviciniamo al mare con una stradina asfaltata
poi una breve tratto di sterrato sabbioso e risaliamo verso la statale 18 sull’argine destro del fiume Bussento. Superiamo il fiume sul ponte e riscendiamo a mare sull’argine sinistro del fiume fino alla foce.
Proseguiamo lungo il mare, in parte su asfalto e in parte su marciapiede, fino al porticciolo di Policastro Bussentino
con il paese a sinistra sulla collina.
Ritorniamo sulla statale e incontriamo Capitello, paese “lineare” lungo il mare.
Entriamo anche brevemente nel paese.
Riprendiamo la statale per lasciarla all’indicazione per Villammare evitando così anche una galleria. Percorriamo il lungomare di Villammare sul marciapiede
fino alla torre che si vede in fondo
e poi torniamo sulla strada, risaliamo brevemente fino al belvedere
e riprendiamo la statale. La torre dell’osservatorio metereologico annuncia l’arrivo a Sapri.
Poco dopo saliamo sul lungomare pedonale
e, verso la fine, ammiriamo il lato B della spigolatrice.
Percorso tutto il lungomare
torniamo in strada e iniziamo la salita verso Acquafredda e la costa di Maratea. Uno sguardo sul porto di Sapri e sul golfo
e poi inizia la costa di Maratea.
Al culmine della salita una galleria di 100 metri buia e stretta e poco dopo una piazzola di sosta da cui fotografare Acquafredda
che si incontra poco dopo.
La strada nel paese è talmente stretta che c’è il semaforo per il senso unico alternato.
Lo spazio tra montagne e mare è anch’esso stretto e la ferrovia è spesso in galleria.
Dopo Acquafredda e superata anche Cersuta troviamo un’altra galleria di 250 metri questa volta larga e illuminata. Dopo la galleria un ultimo sguardo all’indietro verso il golfo di Sapri
e siamo in vista di Maratea con il suo Cristo in cima alla montagna.
Lasciamo la statale 18 per avvicinarci al mare e fotografiamo dall’alto il porto di Maratea.
Dopo il porto una strada ci riporta sulla statale.
La strada si mantiene in quota
fino a Punta Caina e la sua torre.
Quando compare la spiaggia di Castrocucco
si comincia a scendere verso il mare. Fotografiamo in basso una specie di porto
e poi attraversiamo il ponte
sul fiume Noce
che divide la Basilicata dalla Calabria. Siamo a Tortora Marina e appena possibile raggiungiamo il mare. La passeggiata larghissima è vietata alle bici ma tutti la percorrono.
Superato un invisibile confine con Praia a Mare inizia una ciclabile.
La ciclabile, che poi diventa una passeggiata pedonale,
va avanti per 4 chilometri fino all’isola Dino.
Aggiriamo una punta con torre di avvistamento
e torniamo su uno sterrato tra mare e ferrovia.
Arriviamo in fondo alla spiaggia e si potrebbe proseguire con una ripidissima salita non panoramica. Preferiamo tornare indietro prendendo il primo sottopasso ferroviario portandoci così più dolcemente sulla provinciale. Bellissimo il panorama dall’alto verso Praia al mare.
Tentiamo di raggiungere San Nicola Arcella con la provinciale ma siamo bloccati da una frana per cui dobbiamo pedalare sulla statale 18 tirrenica. Usciamo dalla tirrenica dopo il ponte per fotografare la spiaggia di San Nicola Arcella.
Torniamo sulla statale nello stesso punto evitando una lunga e inutile discesa con risalita alla stessa quota. Superiamo il paese di San Nicola e siamo di nuovo a quota zero nella marina di Scalea. Il paese è privo di lungomare salvo un brevissimo tratto da cui fotografiamo il centro storico.
All’uscita di Scalea imbocchiamo una ciclabile che ci porta quasi fino al ponte sul fiume Lao. Due chilometri circa dopo il ponte di può tornare sul mare a Marina di Santa Maria al Cedro.
Dopo un tratto di sterrato sabbioso incontriamo un bel lungomare.
Si torna sulla statale per superare un fiumicciattolo e poi, con un complicato giro, prendiamo una passeggiata di nuova costruzione.
Al termine un po’ di sterrato e nuovamente la statale fino a Cirella. Qui usciamo verso il mare e pedaliamo prima su una pedonale alle spalle dei lidi
e poi su una strada secondaria fino a Diamante. Dal lungomare nord fotografiamo l’isola di Cirella
e poi entriamo in paese.
Sbuchiamo sul lungomare sud
e lo percorriamo fino alla fine.
Dopo una breve strada secondaria alle spalle dei lidi,
torniamo sulla provinciale e quindi sulla tirrenica che possiamo lasciare solo in prossimità di Belvedere marittimo. Pedaliamo prima su una stradina tra mare e ferrovia
e poi sul lungomare del paese.
Alla fine del lungomare incontriamo il porticciolo che superiamo con uno sterrato tra mare e ferrovia.
Sempre rimanendo tra mare e ferrovia arriviamo a Sangineto Lido.
Breve tratto, non molto bello, tra mare e case e poi 500 metri sulla statale. Al primo sottopasso ferroviario torniamo al mare.
Prima solita strada tra ferrovia e case
e poi uno sguardo al mare.
Finita la strada pedaliamo sullo sterrato pietroso delle barriere di protezione dal mare.
fino al ristorante che segna l’inizio dell’abitato di Cittadella del Capo.
Un breve lungomare
e poi si torna indietro per prendere il sottopasso che ci porta alla provinciale. Superata la torre del Telegrafo si apre una bella vallata.
Si scende un po’ e poi si risale dall’altra parte.
Affaciandoci da una piazzuola di sosta diamo un primo sguardo a Cetraro
che fotografiamo nuovamente dal punto in cui la provinciale confluisce nella statale 18.
Lasciamo la statale al cartello “ospedale” e, con una ripidissima discesa, raggiungiamo il lungomare.
Alla fine del lungomare, il porto,
una foto al centro storico,
e poi nuovamente lungomare.
Alla fine del lungomare rientriamo verso la ferrovia e troviamo una delle ormai solite stradine tra ferrovia lato mare e case. Queste stradine non offrono alcun panorama ma evitano di dover pedalare sulla statale con il traffico veicolare. Incontriamo il primo “mini guado”
e poi torniamo sul mare con il lungomare di Acquappesa.
Poi un po’ di stradina tra ferrovia e case e quindi il lungomare di Intavolata.
Alla fine del lungomare una ripidissima salita ci porta in alto.
Prima una foto verso nord (sopra), poi verso sud (sotto)
e cominciamo a scendere verso la marina di Guardia Piemontese
con il paese abbarbicato in alto.
Facciamo tutto il lungomare
e poi imbocchiamo uno sterrato pietroso tra mare e ferrovia.
Ogni tanto sotto la massicciata ferroviaria si aprono dei passaggi che fungono anche da scolo delle acque.
Per tornare sulla strada imbocchiamo il penultimo di questi passaggi. Sotto le foto lato mare
e lato strada.
Siamo sulla vecchia statale 18 e dopo circa 2 chilometri c’è prima la confluenza sulla nuova SS18 e subito un’uscita verso il mare. Pedaliamo su asfalto tra ferrovia e case e quando la strada svolta a sinistra sotto la ferrovia, noi proseguiamo diritti su uno sterrato sabbioso.
Dietro l’angolo troviamo un guado
che dopo una pioggia potrebbe diventare non attraversabile. Dall’altra parte solita stradina e poi il mare
e il lungomare di Fuscaldo.
Alla fine del lungomare giriamo a sinistra verso il paese e subito a destra su una strada con lavori di ripavimentazione in corso. Usciamo dal paese tra le case e riprendiamo la ss18 con una manovra teoricamente proibita (si dovrebbe girare a destra ma noi andiamo a sinistra). Due chilometri di Tirrenica e poi usciamo verso Paola e il mare.
Quasi subito inizia la ciclabile.
Poi una bella strada panoramica
ci conduce senza soluzione di continuità, a San Lucido.
Superato il porticciolo di San Lucido,
ancora un po’ di panorama
e poi dobbiamo rientrare sulla statale. Un chilometro di ss18 e si esce a Torredimezzo con una spiaggia di erba e sabbia.
Nuovo breve rientro sulla statale e poi una lottizzazione sul mare con lungomare.
Rientro sulla ss18 per un paio di chilometri e poi uscita a destra per una di quelle stradine tra ferrovia e case solo per evitare il traffico. Breve rientro sulla statale e quindi usciamo per Longobardi. Lunga stradina senza panorama, poi finalmente un breve affaccio sul mare
e, dopo il ponticello ciclopedonale,
un breve lungomare.
Si torna sulla statale per tre chilometri, poi breve uscita per Belmonte,
e quindi rientro sulla ss18 fino ad Amantea che si staglia sulla collina a sinistra.
Al primo semaforo andiamo a destra verso il sottopasso ferroviario e quindi pedaliamo sul lungomare di Amantea.
Alla fine del lungomare si gira a destra e poi ancora a destra e si vede in fondo il cartello di ciclabile.
La ciclabile corre affianco della massicciata ferroviaria
passando continuamente da destra a sinistra e, dopo 2 chilometri, sbuca sulla provinciale.
Dopo qualche centinaio di metri con una bella vista sul mare
la strada è sbarrata da lavori in corso ma c’è uno stretto passaggio pedonale. Subito dopo prendiamo la stradina a sinistra del faraglione
e ci affacciamo su un nuovo lungomare.
Prendiamo lo sterrato che corre lungo il mare e lo percorriamo per circa un chilometro prima di rientrare brevemente sulla statale essendo lo sterrato bloccato da una proprietà privata. Appena possibile torniamo sul mare con una sorta di stradina che è anche canale di scolo delle acque e troviamo questa situazione: di fronte una bella spiaggetta,
a destra un cancello chiuso e a sinistra un cancello apribile e percorribile
che porta in una lottizzazione sul mare. Usciamo dall’altra parte
e sotto il ponte ferroviario affrontiamo il guado.
Ora siamo su una stradina tra ferrovia e case che percorriamo tutta fino alla salitina che ci porta sulla statale 18. Un ultima foto al mare
e poi ben 12 chilometri sulla strada stretta e trafficata prima di poter prendere fiato su un breve tratto di ciclopedonale a Falerna.
Di nuovo 7 chilometri di fastidiosa statale e un breve rilassamento a Gizzera Lido.