da Cadice a
Percorso di 105 chilometri fatto in parte nell’inverno 2023 e in parte a febbraio 2024. La nostra pedalata sulla Costa de la Luz è iniziata a Tarifa: cliccare qui per la prima tappa.
Le tracce gpx e per Google earth sono scaricabili dalla prima pagina: Eurovelo 8.
Riprendiamo la nostra pedalata lungo la Costa de lá Luz dal Castillo de San Sebastian a Cadice continuando il periplo della città. Ovviamente la costa della città antica è piena di fortificazioni e quindi incontriamo prima il Castillo de Santa Catalina
e poi il Baluarte de San Agustín.
Sempre con il mare a sinistra arriviamo al Parque Genovês. Passiamo davanti alla cascata
e usciamo dal viale principale.
Torniamo lungo il mare
ed entriamo nei Jardines de la Alameda con dei giganteschi alberi.
Incontriamo nuovamente la ciclabile e la seguiamo quando scende dal marciapiede ed entra nel centro storico.
Arriviamo in piazza di Spagna
costeggiamo delle mura sulla nostra sinistra
e andiamo verso il porto. Qui hanno ridotto leggermente l’area portuale per far passare la ciclabile tra la nuova recinzione e la vecchia inferriata.
Seguiamo la ciclabile lungo tutto il muro del porto
e poi andiamo a sinistra sul Paseo de Astilleros difronte al cantiere navale.
Foto al bellissimo Ponte de la Constitucion
che, essendo vietato alle bici, ci costringe a fare il periplo della baia. Sottopassiamo il ponte per continuare lungo il mare.
Siamo ora sulla ciclabile a destra della passeggiata
e quando compare un’altra ciclabile a destra la prendiamo. Con questa ciclabile arriviamo a una rotonda dove prendiamo Calle Gibraltar verso sud. Ora a destra abbiamo la ferrovia e dopo 700 metri di strada, a sinistra inizia la pista
che ci porta sullo sterrato lungo la laguna.
Rimaniamo per 8 chilometri sullo sterrato fino a quando, a destra di una cabina elettrica, ricompare una nuova ciclabile.
La pista è molto breve e ci porta solo nel parcheggio di un supermercato. Ci teniamo sulla destra e poi scendiamo in strada per 1,2 chilometri. Alla quarta rotonda prendiamo a destra e dopo una decina di metri troviamo una ciclabile che seguiamo a sinistra. Anche questa dura poco, 400 metri, e quando termina
restiamo sul marciapiede sterrato costeggiando la recinzione, piccola discesa
e troviamo il cartello del “sendero” che ci invita a passare sotto il ponte
e poi a destra finalmente il sentiero per Puerto Real.
Ora pedaliamo sullo sterrato con la ferrovia alla nostra destra
e, allontanandoci da San Fernando, la magnifica palude sulla sinistra.
Lo sterrato continua sotto un ponte veicolare: facciamo una piccola deviazione per una foto dall’alto.
Dopo 8 chilometri di sterrato, subito dopo un ponte stradale, prendiamo a sinistra,
sbuchiamo in un parcheggio
e prendiamo la strada veicolare per Puerto Real. Dopo 1 chilometro lasciamo la strada per un breve tratto su marciapiedi tra le case e sbuchiamo in alto sul lungomare di Puerto Real.
Scendiamo giù con 2 rampe e raggiungiamo il lungomare prima lastricato
e poi in “sabbia battuta”.
Alla fine del lungomare troviamo una ciclabile
che seguiamo per superare ferrovia e autostrada ed entrare, sulla destra dell’università di Cadice, nel Parque Metropolitano Marisma de Los Torunos y Pinar de La Algaida.
Seguiamo l’asse principale del parco
e prendiamo a sinistra alla biforcazione.
Un lunghissimo ponte in legno
ci permette di attraversare il Rio de San Pedro. Sotto, alcune foto dal ponte.
Scendiamo dal ponte e continuiamo con lo sterrato.
Al primo incrocio prendiamo a destra e seguiamo l’asse che porta all’uscita dal parco ma al successivo incrocio ( sotto)
sorge il dilemma: andiamo diritto, usciamo e prendiamo la ciclabile lungo una strada veicolare oppure andiamo a sinistra e tentiamo di pedalare sulla spiaggia? Ovviamente la seconda.
Dopo una magnifica pedalata di 2 chilometri la spiaggia continua a essere larghissima e quindi bisogna tornare a terra spingendo la bici.
Raggiunto il terreno solido torniamo indietro sul lungomare per 200 metri e al primo incrocio troviamo a sinistra una ciclabile che seguiamo fino al ponte sul Rio Guadalete. Qui bisogna lasciare la ciclabile affianco alla strada veicolare e prendere la pista in basso
che conduce al ponte ciclopedonale.
Scendiamo dal ponte e andiamo verso il mare con la passeggiata sull’argine del fiume.
I lavori in corso ci costringono a prendere una strada interna che passa vicino al castillo
Con questa strada raggiungiamo il mare
dove troviamo una ciclabile prima sulla passeggiata e poi tra bosco e mare.
La ciclabile termina al porto turistico dove entriamo per una foto
e poi torniamo indietro per prendere la strada a sinistra. Dopo 500 metri, una nuova ciclabile
panoramica
che termina nei pressi della torre nella foto sotto.
Oltrepassiamo il cancello di una recinzione per fare circa 2 chilometri sulle strade interne di una urbanizzazione prima di uscire su una strada veicolare
che ci riporta verso la costa dove troviamo una ciclopedonale
che ci riporta sulla spiaggia.
Magnífica pedalata di 1,4 chilometri su passerelle
fino a Playa de Fuentebravia:
qui non si può più proseguire lungo il mare e bisogna andare verso l’interno.
Tentiamo di andare lungo la costa con la CA603 ma termina nella base navale. L’unico modo di andare verso Rota, senza fare un lunghissimo giro, è…prendere l’autostrada. Ci fermiamo perplessi davanti al cartello di divieto per le bici ma dopo 5 minuti un paio di ciclisti spagnoli prendono l’autostrada: non c’è alternativa perché uno sterrato parallelo si interrompe sul Rio Salado de Rota. Il tratto autostradale è di 4,5 chilometri e poi finisce l’autostrada, diventa una strada normale, e sfocia in una rotatoria dove prendiamo la seconda uscita, via de servicio, che è una parallela non trafficata della A491.
Pedaliamo per oltre 6 chilometri su questa strada, poi andiamo a sinistra sottopassando la A491, e affianchiamo la A2075. Qui possiamo decidere se entrare per 1,5 chilometri sulla strada o continuare in parallelo sullo sterrato.
Noi continuiamo sullo sterrato fino ad incrociare la Via Verde Entre Rios
che prendiamo. Abbiamo preso questa ex ferrovia nella sua parte finale e dopo un chilometro continuiamo su una ciclabile standard
che seguiamo fino al mare.
Poi pedaliamo sulla ciclabile sul lungomare per 800 metri
e, a fine ciclabile, continuiamo sul marciapiede (non ci sono pedoni). Dopo un breve tratto
ricomincia la ciclabile che entra nel Marina.
Usciamo dal parcheggio del Marina per prendere il lungomare ovest.
Il lungomare è vietato alle bici dal 1 giugno al 14 settembre, salvo che di notte e al mattino presto.
Alla fine della passeggiata
bisogna risalire in strada e dopo 100 metri ricomincia a sinistra la ciclabile.
La ciclabile si alterna tra marciapiede e strada e termina in prossimità dello stadio dove noi prendiamo la passeggiata sul lato sinistro con il divieto di accesso.
Poco prima di passare sul Arroyo de Paniagua
deviamo brevemente sulla passerella, esclusivamente pedonale, per fotografare il mare.
Superiamo il parcheggio camper e alla rotonda successiva scendiamo in strada. Seguiamo l’indicazione Chipiona e dopo 3 chilometri, terza rotonda, dobbiamo scegliere: andando ancora per Chipiona dopo un centinaio di metri si incontra la ciclabile che porta alla Via Verde Entra Rios,
oppure prendendo lo sterrato per Aguadulce (uscita successiva)
si va a Chipiona lungo il mare. Questa seconda alternativa è molto più bella. Dopo 1,5 chilometri di strada interna, superiamo un camping e, in vista del mare,
sulla destra c’è un ponticello
che ci porta nell’urbanizzazione di Costa Ballena.
La ciclopedonale è lunga 3 chilometri
con diramazione che si affacciano sul mare
mentre sul lato interno ci sono campi da golf, laghetti, case e alberghi.
Quasi alla fine della ciclopedonale bisogna scegliere: o giro interno o pedalata sulla battigia. Ovviamente la seconda. Scendiamo sulla spiaggia con l’accesso 2b,
pochi metri a piedi sulla sabbia soffice per raggiungere la battigia e poi si può pedalare per almeno 500 metri.
La foce di un torrente
ci costringe a tornare, con un po’ di fatica, sullo sterrato. Prendiamo il ponticello che si intravede a sinistra,
poi destra e di nuovo a sinistra per 600 metri. In fondo allo sterrato c’è una invitante passerella sulla duna che purtroppo è vietata alle bici.
Quindi andiamo a destra e poi di nuovo a sinistra sullo spazio ciclopedonale anche perché presenta meno buche dello sterrato veicolare.
Lo sterrato termina a Chipiona, su una strada che scorre dietro le dune. Con questa strada entriamo in città seguendo i sensi unici e sbuchiamo sul mare affianco a una bella chiesa color sabbia.
La spiaggia è molto bella.
Pedaliamo sul marciapiede del lungomare fino al faro.
Sullo spiazzo lato mare del faro troviamo due “granchi giganti”.
Andando avanti sul lato mare incontriamo Los Corrales de Pesca: vasche create in modo che il pesce possa entrare con l’alta marea e rimanere imprigionato quando la marea cala.
Continuiamo sul lungomare
fino al castello
che divide in due la passeggiata. Sotto il castello incrociamo una bella strada cittadina
e continuiamo verso nord.
Alla fine del lungomare scendiamo verso il Marina
e ne usciamo con la strada veicolare. Subito, sul marciapiede destro, troviamo una breve ciclabile
che ci porta all’incrocio con il Camino Verde Entre Rios.
Pedaliamo sulla ex ferrovia per 3 chilometri e poi proseguiamo su strada veicolare ancora per 3 chilometri fino a Sanlucar de Barrameda con la foce del Guadalquivir.
Ancora 200 metri di strada veicolare e poi saliamo sul lungomare dotato di ciclabile.
Risaliamo l’argine del fiume
fino al pontile di attracco delle barche turistiche.
Qui si potrebbe attraversare il fiume con il traghetto
e poi continuare a pedalare sulla costa. Abbiamo letto però che dall’altra parte i sentieri sono fortemente insabbiati e quindi preferiamo risalire il fiume fino a Cora del Rio e poi scendere con strade più praticabili verso il mare. Ma questo lo racconteremo nella prossima tappa: Parque Nacional de Doñana in bici.