da Almeria a Adra
La Costa di Almeria inizia a Pulpì a Nord-est e termina a Adra (Abdera) a ovest.
Nell’inverno 2022 abbiamo percorso la parte sud-ovest da Almeria al confine con la provincia di Granada (89 km). La macchia bianca che si vede nell’immagine sotto, da Google Earth, è l’insieme delle serre che coprono l’intero territorio.
Come al solito abbiamo cercato i percorsi più prossimi al mare pedalando su ciclabili, sterrati e, se non si poteva diversamente, strade veicolari.
Le tracce gpx e per Google earth sono scaricabili dalla prima pagina: Eurovelo 8.
Attraversiamo sulla ciclopedonale il ponte sul rio Andarax
e continuiamo verso il porto di Almeria. Il percorso è interamente su ciclopedonale. Sotto alcune foto.
Poco prima dell’ingresso portuale
andiamo a destra attraversando sulle striscie una strada a 4 corsie
e, affianco al giardino, prendiamo la ciclabile a sinistra.
Alla fine della corsia protetta un po’ di ciclabile disegnata su marciapiede, un breve tratto in strada e poi di nuovo pista protetta.
Poi però bisogna scendere in strada. La strada è molto trafficata: stiamo sulla corsia di sinistra per andare ad Aguadulce con la N340a. Dobbiamo fare 3,2 chilometri, e anche una galleria di 400 metri ben illuminata, prima di uscire a sinistra nel punto sotto (camping La Garrofa).
Vogliamo evitare di fare un’altra galleria ma troviamo un divieto di accesso.
Ci fermiamo per valutare che fare e siamo sorpassati da una decina di ciclisti spagnoli che superano tranquillamente il divieto: non possiamo che seguirli. La strada è deserta e ci sono anche dei pedoni che passeggiano: la costa è a picco.
Verso la fine di questa deviazione fotografiamo un mostro edilizio appeso alla montagna
e rientriamo con grande attenzione sulla N340a. La strada è larga e anche la banchina.
Anche in prossimità della successiva galleria
c’è una deviazione a sinistra che prendiamo con grande attenzione al seguito degli spagnoli: anche questo è un divieto di accesso. Torniamo sulla N340a sotto la montagna incombente
e dopo 3 chilometri la lasciamo definitivamente seguendo l’indicazione Porto di Aguadulce.
La deviazione sottopassa la N340a e poi ritorna su alla stessa altezza ma sul lato mare. Scendiamo lungo il porto
e poi imbocchiamo il lungomare. Il marciapiede è vietato alle bici.
Alla fine della strada veicolare troviamo una ciclopedonale.
Quando finisce scendiamo sulla spiaggia su uno sterrato di sabbia dura e brecciolino.
Facciamo così 2,6 chilometri
prima di rientrare su una ciclabile all’inizio protetta
e poi disegnata e “compartida”.
Con una svolta a sinistra la pista ci porta sulla strada veicolare davanti al porto di Roquetas de Mar. Qui ci sono dei lavori in corso che bloccano la ciclabile che riprende poco dopo
in prossimità del castello di Roquetas de Mar.
Da qui facciamo 5,3 chilometri di ciclabile sul lungomare di Roquetas
fino all’inizio della zona protetta del Parco di Punta Entinas-Sabinar.
Scendiamo sullo sterrato di sabbia compatta e andiamo a fotografare la spiaggia.
Poi continuiamo per 2,6 chilometri in questo magnifico ambiente
fino alla croce sotto.
Qui sembra finire la sabbia compatta. Tentiamo di andare avanti
ma ci insabbiamo subito. Andiamo verso l’interno in direzione della torre che funge da riferimento
e poi la prima a sinistra ma finiamo bloccati da una recinzione (subito dietro, sabbia).
Torniamo indietro parzialmente e raggiungiamo un bellissimo stagno con i fenicotteri.
Qui incontriamo due ciclisti spagnoli e gli chiediamo se è possibile andare avanti ma ci rispondono “no, mucha arena y mucha agua”. Bisogna tornare indietro, fare un tratto di strada asfaltata e poi rientrare nella zona protetta sul lato “monte”. Facciamo dietrofront fino a incrociare la stradina sotto.
La percorriamo tutta aggirando i massi terminali
e sbuchiamo su asfalto in mezzo alle serre.
Prendiamo a sinistra la AL3300 per circa 5 chilometri prima di lasciarla andando diritto all’incrocio sotto.
Ora pedaliamo con le serre a destra e il limitare del parco, un po’ degradato, a sinistra.
Arriviamo in fondo dove troviamo una stele del parco che indica un ingresso che in realtà non è lì.
Infatti vediamo sbucare dei ciclisti sulla nostra destra a 10 metri.
Dopo iniziamo a pedalare nel parco. Sotto alcune foto.
Sotto, una foto dall’alto dello stagno nel parco di Punta Entinas-Sabinar.
Dopo 3,6 chilometri usciamo ad Almerimar.
Puntiamo verso il mare e saliamo sul lungomare pedonale vietato alle bici, ma siamo in febbraio e quindi andiamo lo stesso.
Alla fine del lungomare scendiamo in strada e giriamo intorno al porto
Un po’ dopo il porto incontriamo una ciclabile disegnata su marciapiede e subito dopo una protetta che percorriamo fino in fondo (4 chilometri).
Scendiamo in strada sulle strisce poco prima del termine della ciclabile,
andiamo a sinistra e facciamo 300 metri prima di voltare di nuovo a sinistra nel punto sotto.
Ora un lungo (6 chilometri) sterrato sul mare, più o meno parallelo alla strada, ci porta fino a Balerma.
Quando lo sterrato termina in mezzo a un piccolo gruppo di case, giriamo a destra e subito a sinistra sulla strada veicolare. Percorriamo 500 metri e, subito dopo un ponte, svoltiamo a sinistra sul lungomare di Balerma, ciclabile.
Lo percorriamo tutto per 1,6 chilometri.
Adesso pedaliamo per 1,5 chilometri sulla ALP102, e a Balanegra ci immettiamo sulla N340a. Sul lato mare ci sono solo urbanizzazioni a pettine per cui rimaniamo sulla N340a per 3,8 chilometri fino a quando una deviazione a sinistra ci può portare su un lungomare. Passiamo in mezzo alle serre,
interrotte solo per una decina di metri da un canneto che nasconde uno stagno, e sbuchiamo sul mare a Casetas playa.
Facciamo un po’ di sterrato
e, quando termina,
dobbiamo tornare a destra in mezzo alle serre. Raggiungiamo l’argine in cemento del torrente Adra
che ha un aspetto molto polveroso: niente acqua, siamo nella zona meno piovosa d’Europa. Percorriamo l’intero argine destro
e finiamo nuovamente sul mare.
Qui lo sterrato è protetto da una scogliera artificiale.
Nel punto sotto tiriamo diritto
e arriviamo su una spiaggetta
dove inizia il lungomare di Abdera con la ciclabile.
Per impedire il passaggio alle auto hanno messo una “collina” sulla pista.
Alla fine del lungomare c’è il porto che aggiriamo per prendere un nuovo lungomare.
Alla fine un po’ di marciapiede a lato di un senso unico opposto e sbuchiamo di nuovo sulla N340a.
Ora ci attende una lunga pedalata su questa strada: alla nostra sinistra il mare e ogni tanto qualche piccolo agglomerato di case come Guainos Bajos.
Quando compare il cartello di inizio della provincia di Granada, in corrispondenza di un torrente canalizzato,
termina la nostra pedalata sulla Costa di Almeria…
e si prosegue sulla Costa Tropical