Ciclovia Tirreno-Ionio: Maratea, Tireno, Pollino, Sibari, Ionio
In autunno 2021 e in primavera 2022 abbiamo percorso in più giorni l’ex ferrovia calabro lucana in corso di trasformazione in pista ciclopedonale a partire da Lagonegro. La situazione ad aprile 2022 è la seguente:
– Lagonegro-Castelluccio Inferiore, ciclopedonale aperta;
– Castelluccio Inferiore-Mormanno, nessun progetto previsto e si pedala sulla provinciale;
– Mormanno-Campotenese, stanziati i fondi per la pista e si pedala sulla provinciale;
– Campotenese-Castrovillari, ciclopedonale aperta;
– Castrovillari-Cassano allo Ionio, nessun progetto e si pedala in parte su strada e in parte sul sedime sterrato dell’ex ferrovia.
Dopo Cassano abbiamo pedalato su strada, affiancando a volte l’ex ferrovia, fino a Garda, stazione precedente quella di Spezzano Albanese capolinea della ferrovia. Dopo Garda, il sedime ferroviario scompare e noi abbiamo puntato a Sibari con la strada meno trafficata possibile.
Questa ciclopedonale si trova all’interno del Parco Nazionale del Pollino e fino a Castrovillari corrisponde alla prima parte della Ciclovia dei Parchi della Calabria.
Le tracce gpx e Google earth sono disponibili nella pagina introduttiva Ciclabili ex ferrovie, Vie Verdi.
Di seguito la prima parte del percorso.
1) Lagonegro – Mormanno
La ferrovia partiva da Lagonegro (sotto, la stazione abbandonata)
con un ponte spettacolare che fu danneggiato gravemente da un terremoto (sotto)
pertanto ora per raggiungere la ciclabile bisogna scendere in un vallone e poi risalire per una stradina con una pendenza spaventosa. Sola quando si raggiunge la galleria ferroviaria sbarrata e quindi il tracciato originale della ex ferrovia, la pendenza diventa affrontabile. (Sotto, la ciclabile, aperta al traffico vicinale, subito dopo la galleria).
Nella diramazione in alto nella foto sotto prendiamo a sinistra
e poi non dobbiamo fare altro che seguire la pista.
Sotto, la salita è quasi terminata.
L’ex stazione di Rivello.
Il panorama dall’ex stazione.
Si continua a salire molto dolcemente.
L’attraversamento della statale (foto in senso opposto a quello di marcia).
Comincia il bosco e incontriamo la prima galleria.
Si continua nel bosco
fino al lago di Sirino.
Qui abbandoniamo momentaneamente la ciclabile per girare intorno al lago. Sotto, le sorgenti del lago a qualche centinaio di metri.
La pista che dalle sorgenti porta al lago.
Due vedute del lago.
Riprendiamo la ciclabile nello stesso punto e incontriamo la seconda galleria.
Il ponte all’uscita della galleria.
L’ex stazione di Nemoli.
Si comincia a scendere
e poi si costeggia per un tratto la statale.
Incontriamo la terza galleria, questa volta un po’ più lunga. I lavori sul ponte all’ingresso non sono ancora terminati.
L’uscita della galleria.
Scorgiamo in lontananza la quarta galleria.
Dal ponte di ingresso fotografiamo una cascatella.
Questa galleria è lunga quasi 2 chilometri ed è buia: indispensabile avere le luci. Dal soffitto cadono ogni tanto delle gocce d’acqua.
Sotto, l’uscita della galleria.
Dopo la galleria, ancora un casello abbandonato
e dopo un po’ di bosco
la ciclabile termina sulla statale 9 delle Calabrie.
Ora percorriamo 600 metri sulla strada fino alla frazione Pecorone di Lauria. All’incrocio sotto prendiamo la strada centrale
e dopo 400 metri ricomincia la ciclopedonale.
Dopo una lunga e panoramica discesa nel bosco
incontriamo la quinta galleria, questa anche illuminata.
Da una delle due finestre ad arco, fotografiamo la valle sottostante.
Sotto, l’uscita della galleria.
Dopo la galleria ancora discesa panoramica
fino a un cimitero. Qui iniziano una serie di ponti in ferro e gallerie spettacolari. Sotto, il primo ponte nella parte in muratura.
Una vista della valle dal ponte.
Sempre il primo ponte nella parte in ferro.
Il secondo ponte.
Dopo incontriamo la sesta galleria
che termina sul terzo ponte:
da qui il panorama è magnifico.
Sotto il terzo ponte fotografato in senso opposto a quello di marcia.
Sotto, il terzo ponte visto dal basso.
Subito dopo il ponte, la settima galleria
che sbuca su un viadotto
su cui si affaccia l’ex stazione di Lauria delle ferrovie calabro lucane.
Dopo il viadotto e la stazione ci immergiamo nel bosco
per uscirne con un ponticello
nella frazione Menavoli di Lauria. Brevissimo tratto di strada vicinale e poi si riprende la ciclabile (sotto).
Entriamo nell’ottava galleria
e dopo l’uscita
fotografiamo lo spettacolare ponte autostradale che ci sovrasta sulla sinistra.
Si continua in leggera pendenza
fino all’ennesimo casello diroccato
e alla nona galleria.
Questa è lunga e in leggera salita e sbuca
poco prima dell’ex stazione di Galdo.
Qui si vedono i segnali di “lavori in corso”. Infatti al momento la ciclabile non sarebbe ufficialmente tutta percorribile. L’antico percorso ferroviario continuerebbe lungo la statale 19 dove si vedono le rovine di alcuni manufatti.
Noi però preferiamo evitare la strada trafficata e prendendo a destra nella foto sotto,
passiamo sotto un ponte e poi subito a sinistra pedaliamo su uno sterrato affianco all’autostrada.
Alla fine dello sterrato, percorrendo strade della zona industriale e una stradina vicinale appena asfaltata, sbuchiamo di nuovo sulla ciclopedonale
poco prima dell’ex stazione di Prestieri.
Inizia la lunga discesa nel bosco che ci porterà a Castelluccio.
Attraversiamo la decima galleria
e continuiamo nel bosco
con una magnifica vista sulla destra
fino a incontrare la statale 19. In passato qui doveva esserci un passaggio a livello e nella foto sotto si vede il casello. L’attraversamento è pericoloso perché sulla strada non ci sono segnali che avvisano dell’incrocio con la ciclabile.
Superato l’incrocio
il bosco diventa ancora più fitto del tratto precedente.
Incontriamo l’undicesima galleria,
ancora bosco,
e poi sbuchiamo sulla statale. Attraversiamo diritto l’incrocio sulla strada carrabile e troviamo l’ex stazione di Castelluccio superiore.
Al termine della strada di nuovo la ciclopedonale
Alla prima curva compare in alto Castelluccio Superiore.
La galleria successiva
è una grande opera di ingegneria: compiamo un cerchio all’interno della montagna per uscire più o meno nella stessa posizione dell’ingresso 50 metri più sotto.
Dalla galleria elicoidale sbuchiamo affianco alla statale 19,
poi ancora un’ultima breve galleria, la dodicesima,
e sulla sinistra ricompare in alto Castelluccio Superiore.
Sotto, il punto in cui finisce la ciclabile a Castelluccio Inferiore.
Dopo un centinaio di metri sulla strada normale, prendiamo a destra prima della casa arancione nella foto sotto
e subito a sinistra su una stradina che ci porta su un ulteriore brevissimo tratto di ciclabile. Dopo il ponticello sotto
torniamo a sinistra sulla statale e troviamo l’ex stazione di Castelluccio Inferiore.
Proseguiamo sulla strada fino alla prima rotonda dove seguiamo l’indicazione Viggianello-Rotonda. Circa 600 metri dopo, mentre attraversiamo un ponte, scorgiamo in fondo alla strada un ex casello ferroviario con l’indicazione di una ciclabile
e sulla nostra sinistra un’altra indicazione di ciclabile. Scendiamo a sinistra giusto per fotografare l’ex ponte ferroviario
e una cascatella lungo la pista.
Il tratto è brevissimo e subito risaliamo per imboccare la ciclabile accanto all’ex casello. Circa 500 metri di ciclabile e poi una breve strada vicinale che ci riporta sulla provinciale. La ferrovia passava di qui perché vediamo un altro ex casello abbandonato.
Sempre cercando gli ex caselli, prendiamo la prima a sinistra che costeggia la strada principale. Poco dopo il ritorno sulla provinciale compare l’ex stazione di Viggianello-Rotonda.
Qui la ferrovia compiva una larga inversione a U, ancora visibile su Google earth, e puntava su Laino. Noi prendiamo la prima a destra per andare nella stessa direzione. Dopo 2 chilometri compare la ex stazione di Laino Borgo.
La strada prosegue con una curva a sinistra e il ponte sul fiume Lao. Dopo il ponte comincia a intravedersi il viadotto abbandonato della ferrovia.
Il sedime ferroviario non è percorribile (il ponte finisce in una galleria) e quindi qui, a 500 metri dal ponte sul fiume Lao, ci si presentano due vie alternative per andare a Mormanno: possiamo proseguire diritto con la strada più breve e la salita più morbida o possiamo svoltare a destra per contrada Pantani per fare la strada più lunga e faticosa ma più fedele al percorso ferroviario. Con la strada più comoda si arriva a Mormanno sul lato sinistro della valle mentre il sedime ferroviario è sul lato destro. Sotto, una foto di un ponte e quella della stazione di Laino Castello.
All’inizio di Mormanno le strade alternative si ricongiungono.
Variante Laino Castello
Dopo 500 metri dal ponte sul fiume Lao, prendiamo la prima stradina a destra per contrada Pantani. La strada ci porta su un sentiero, prima asfaltato e poi sterrato,
che si snoda sul fianco destro della montagna sul cui fianco sinistro c’è l’ex ferrovia. Il sentiero è abbastanza agevole e ombreggiato
e offre delle vedute sulla valle sottostante con la l’autostrada Salerno-Reggio Calabria sullo sfondo
e sul complesso di San Teodoro dall’altra parte della valle.
Alla fine del sentiero sbuchiamo sulla provinciale e inizia una massacrante salita di 1,2 chilometri. Quando arriviamo sotto al viadotto dell’ex ferrovia, con un ultimo sforzo raggiungiamo l’ex stazione di Laino Castello.
Purtroppo il tracciato ferroviario non è al momento percorribile e pertanto torniamo sulla provinciale. Ancora un chilometro e da un tornante fotografiamo la stazione
e il sottostante tracciato ferroviario che sarebbe stato molto meno faticoso.
Dopo 400 metri siamo nell’abitato di Laino Castello. Prendiamo a destra per fare la strada panoramica. Alla fine del paese torniamo sulla principale e continuiamo a salire. Dopo 3 chilometri prendiamo una stradina a destra che ci porta sul tracciato dell’ex ferrovia. Incontriamo, infatti, un viadotto,
ci saliamo sopra
e arriviamo a un casello.
Non si può proseguire oltre e quindi torniamo indietro, riprendiamo la stradina e sbuchiamo sulla provinciale in corrispondenza dell’uscita autostradale. Prendiamo a destra e, intravedendo in basso una possibile ex stazione, prima del sottopasso autostradale svoltiamo a sinistra e raggiungiamo l’ex stazione di Papasidero.
Adesso ci sarebbe uno spettacolare ponte per raggiungere Mormanno ma bisogna aspettare che la Regione Calabria faccia la ciclabile e quindi torniamo indietro. Riusciremo prima o poi a fare l’intero percorso?
Per intanto torniamo indietro di 1 chilometro sulla strada per Laino Castello fino alla rotonda dove troviamo l’indicazione Mormanno e dopo circa 5 chilometri torniamo sul percorso principale.
(clicca qui) per la successiva tappa da Mormanno al mar Ionio.
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