15 Maggio 2020

Lombardia in bici lungo i Navigli







</p> <h1>Pista ciclabile dal lago Maggiore al Po passando da Milano</h1> <p>
In primavera e in autunno 2019 e poi in primavera 2020, abbiamo percorso più volte varie piste ciclabili della Lombardia tra quelle elencate nel sito “Movimento lento” della Regione.
Abbiamo collegato varie ciclabili in modo di creare un percorso che vada dal lago Maggiore al fiume Po in corrispondenza della foce del fiume Oglio.
Di solito siamo partiti da Milano in treno e tornati in e-bike oppure, percorsa la ciclabile prescelta, tornati di nuovo in treno.
Quindi le tracce gpx e kml sono un tentativo di ottimizzazione dei percorsi fatti evitando di percorrere strade aperte al traffico automobilistico a meno di non avere la ciclabile protetta: ci siamo quasi sempre riusciti.
Abbiamo pedalato sugli argini di: Ticino, Canale Industriale, Naviglio Grande, Naviglio Martesana, Adda, Canale Vacchelli, Naviglio Pallavicino, Naviglio Cremonese, Oglio.
Per vedere i dettagli della traccia con google hearth cliccare su Ciclovia Lombardia centrale. Per la traccia in formato gpx cliccare su Ciclovia Lombardia centrale gpx.

lago Maggiore-Po

Partiamo da Sesto Calende con il lungofiume di viale Italia

Sesto Calende

e proseguendo poi per una strada a traffico limitato con una bella vista sul fiume Ticino.

Sesto Calende

Il fiume è pieno di cigni e uccelli acquatici.

Sesto Calende

Si prosegue sull’alzaia con una breve deviazione sulla statale e, in prossimità della Centrale idroelettrica di Porto della Torre, bisogna percorrere circa 1500 metri sulla trafficata statale: è l’unico tratto fastidioso dell’intero percorso; subito dopo si pedala solo sulle alzaie dei canali e del Ticino. Entrati sullo sterrato siamo subito in vista della diga del Panperduto (sotto, foto di repertorio). Da qui la ciclopedonale è su asfalto.

Canale Villoresi

Lo sbarramento crea una derivazione del Ticino da cui si originano dopo circa 600 metri, e un secondo sbarramento, due canali artificiali: il Villoresi e il Canale Industriale. Sotto, il Panperduto1 visto da sud con a destra l’alzaia ciclopedonale (sinistra per il nostro senso di marcia).

Canale Villoresi

Il successivo sbarramento della derivazione, Panperduto2, è il punto di inizio dei due canali artificiali (il Villoresi è quello che si intravede a sinistra nella foto sotto). La ciclabile prosegue sul lato destro del Canale industriale. Si può pedalare anche sullo sterrato al centro dei due canali.

Canale Villoresi

La pista prosegue per circa 5 chilometri sempre sull’alzaia destra del Canale industriale fino alla centrale idroelettrica dell’Enel che utilizza le acque del canale. Nella foto, il vascone a monte delle turbine.

Canale Villoresi

Qui la pista scende, passa sotto al vascone e prosegue sull’alzaia sinistra del canale che esce dalla centrale idroelettrica. Dopo circa 2,6 chilometri, superata la deviazione a sinistra per il Canale Villoresi, abbiamo proseguito diritto lungo il Canale industriale. Dopo 5 chilometri dalla centrale Enel, incontriamo un’altra centrale idroelettrica a Tornavento (la foto è da sud e quindi la pista è a sinistra per il nostro senso di marcia).

Canale Villoresi

Fino a qui ci sono tre corsi d’acqua che corrono più o meno paralleli: il Canale industriale dove siamo noi, il Ticino alla nostra destra e il Villoresi alla nostra sinistra. Poco prima di Tornavento dal Ticino viene derivato un nuovo canale, il Naviglio Grande, mentre, poco dopo, il Villoresi si allontana definitivamente dagli altri corsi d’acqua. Il Naviglio Grande scorre fino a Nosate come un piccolo rio per diventare un canale navigabile poco prima di Turbigo dove confluisce una ulteriore derivazione del Ticino. A Nosate la pista abbandona il Canale Industriale passando su un ponte a destra e, con un tratto di sterrato, raggiunge l’alzaia sinistra del Naviglio Grande.

Naviglio Grande

Cliccare qui per la ciclabile del Naviglio Grande.