Il nostro giro del Salento inizia con la pagina introduttiva Ciclovia del Salento dove sono disponibili anche le tracce gpx e per google heart.
Cisternino – Villa Castelli con la ciclovia dell’acqua
Anche se per la geografia il Salento inizia a nord con il territorio di Ostuni, noi partiamo da Cisternino per pedalare sulla magnifica ciclopedonale dell’acquedotto Pugliese. Ci muoviamo dalla “porta piccola” di Cisternino,
ci inoltriamo nel centro storico passando dalla piazza principale
e usciamo dalla “porta grande” avendo di fronte la villa comunale, balcone sulla valle d’Itria.
Prendiamo subito a sinistra e scendiamo verso la stazione di Cisternino delle ferrovie Sud-Est. Subito dopo il passaggio a livello
andiamo nel viottolo a destra. Facciamo così la strada più breve, tra i trulli,
per raggiungere la Ciclovia dell’acqua. Raggiunta la ciclabile
basta seguirla fino a Villa Castelli.
Di seguito alcune foto del percorso.
Il ponte canale di contrada Galante lato ovest.
Il ponte canale di contrada Galante lato est.
L’ingresso sud del ponte Galante.
Un incrocio con stradina di campagna.
La cabina di ispezione al km 231,769. I km si contano a partire dalla sorgente di Caposele in provincia di Avellino.
Un ponte canale in prossimità della provinciale Ceglie Messapica-Martina Franca.
Una veduta della campagna di Ceglie.
La pineta Ulmo di Ceglie Messapica.
Il nuovo tratto di pista ciclabile, aperto nell’estate del 2022, inizia con il ponte (sotto).
Ci troviamo nella zona più intatta della bassa Murgia e la pista si snoda tra boschi, macchia mediterranea e qualche campo coltivato. Di seguito alcune foto della pista di servizio prima della trasformazione in ciclopedonale.
Sotto, alcune foto della nuova ciclopedonale.
Poco prima di Monte Fellone, al km 20,7 della nostra traccia gpx (foto sotto),
conviene girare a destra e poi subito a sinistra, poiché il cancello successivo, sulla provinciale 66, è aggirabile solo a piedi. Dopo una decina di metri sulla provinciale si riprende la ciclovia sulla destra.
Siamo a Monte Fellone
e qui termina il canale principale. Si costeggia il canale a sinistra
e lo si riprende a destra dopo circa 200 metri (sotto).
Poi inizia la discesa verso l’abitato di Villa Castelli.
L’acqua del canale va ora ad alimentare la centrale idroelettrica “Battaglia”, situata sotto Villa Castelli.
Villa Castelli – Marina di Pulsano
Lasciamo l’acquedotto pugliese a Montefellone e cominciamo a scendere verso la costa ionica. Prima dell’abitato di Villa Castelli si prende la nuova ciclabile a destra.
Il tratto è breve e si esce alla rotonda seguendo il cartello “Grottaglie”.
Nel 2019 invece, passammo nell’abitato di Villa Castelli perchè non c’erano alternative. Ora lo sterrato che porta alla centrale idroelettrica “Battaglia” è stato sistemato nella parte in pendenza con un fondo in cemento
e quindi è diventato transitabile. Dopo la discesa si fa un tratturo sterrato a destra
e, sul ponticello nella foto sotto,
ricomincia l’asfalto/cemento. La centrale, recentemente riattivata, sfrutta il salto di 120 m tra la camera di carico di Montefellone e la camera smorzatrice di contrada Battaglia (sotto, l’edificio della centrale).
Dopo 300 metri dalla centrale si abbandona il percorso del canale che prosegue diritto nella foto sotto
e si prosegue a destra verso Grottaglie con strade di campagna recanti l’indicazione Ciclovia n. 11 Acquedotto Pugliese. Il percorso è ben segnato tranne che all’incrocio con la provinciale Villa Castelli-Grottaglie, sotto,
dove mancano i cartelli: bisogna andare a sinistra e poi subito a destra. Si passa quindi,davanti alla masseria Antoglia
e si prosegue verso Grottaglie. Alla periferia del paese troviamo la novità di una nuova breve ciclabile quando via Messapia diventa senso unico opposto: questo ci evita di andare contromano come avevamo fatto nel 2019. Ci inoltriamo verso il centro passando al fianco della torre dell’Orologio
e ci troviamo davanti a una delle porte di ingresso del centro storico.
Qui abbiamo due alternative: o andiamo a sinistra verso il quartiere delle ceramiche
passando a sinistra del castello Episcopio (sotto)
oppure entriamo nel centro storico. Seguiamo quest’ultima via e scopriamo con raccapriccio che è permesso l’ingresso alle auto.
Il centro storico potrebbe essere bello se non fosse in degrado e abbandonato a se stesso.
Il commento e la foto precedente sono del 2019. Siamo ripassati nel 2023 e qualche cambiamento c’è stato.
Stanno togliendo l’asfalto sostituendolo con la pietra e si comincia a vedere qualche casa ristrutturata. Usciamo dal centro storico per Porta Sant’Antonio: sotto com’era nel 2019
e come è nel 2023 senza asfalto e pulita.
Ci avviamo verso Carosino che raggiungiamo dopo 8 chilometri (sotto, l’ingresso del paese).
Da qui alla costa ionica non ci sono percorsi ciclabili salvo una breve pista ciclopedonale da Pulsano al mare. Cercheremo di percorrere, quindi, strade secondarie con scarso traffico veicolare. Passiano dalla graziosa piazza principale di Carosino
e prendiamo la strada per Roccaforzata che si trova sopra una collina. Al culmine della salita fotografiamo una bella masseria abbandonata
e poi prendiamo a destra all’incrocio in direzione di Roccaforzata. Attraversiamo il paese e in prossimità di un “Cristo in croce” seguiamo l’indicazione per Faggiano.
Scendiamo a valle attraverso la bella pineta di Faggiano
e poi passiamo dal centro del paese nella zona pedonale.
Andiamo verso Pulsano con strade secondarie e per evitare il centro città, trafficato e di scarso interesse, facciamo la periferia con la stradina (“decorata” con monnezza) nella foto sotto.
Attraversiamo tutto l’abitato e alla periferia opposta prendiamo la ciclopedonale per la costa.
Sopra l’inizio della ciclopedonale e sotto una foto del percorso.
Conviene lasciare la ciclopedonale svoltando a sinistra alla fine del muro di cinta nella foto sotto
altrimenti bisogna fare la scala sotto per salire sulla litoranea.
Nella foto sotto, lo sbocco della ciclopedonale sulla spiaggia e una foto della spiaggia presa dalla litoranea.
Clicca qui per la seconda tappa: il Salento lungo il mar Ionio